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Senza tirare in ballo la new age, rimane che molti fatti della vita sono a volte così particolari che uno si chiede se è una casuale coincidenza oppure una vera magia...
Stando intorno a Osho, vivendo nel mondo da lui messo in moto fino ai nostri giorni, è facile incontrare tali situazioni.
Molto eclatanti sono i racconti che, negli anni, ho sentito a Pune di come molte persone nel mondo sono venute a scoprire Osho per la prima volta. Me ne ricordo una in particolare successa poco tempo fa: questo amico americano stava gironzolando in una delle tante librerie di New York curiosando tra le novità librarie sui vari banconi. Leggiucchiava un libro che lo aveva attratto. Mentre era immerso nella lettura da un po’ ecco cadere da uno scaffale alto un libro. Lui quasi continuando a leggere quello che aveva in mano rimise distrattamente al suo posto il libro caduto. Tempo qualche secondo e di nuovo quel libro cadde a terra. A sto punto lo raccolse con attenzione e lo guardò... era un libro di Osho! Autore che lui non conosceva per niente. Ma vista l’insistenza dell’accaduto, mise da parte quello che aveva in mano e iniziò a scorrere il libro caduto. Fu folgorato dall’intensità di quello che leggeva e lo comprò subito. Ne comprò presto altri e tempo qualche mese era a Pune a fare meditazione nel Resort di Osho: la sua vita era cambiata per sempre!

Ecco come valuti una cosa così? Un caso o una magia?

Sentendo storie come questa mi sono sentito in buona compagnia devo dire. Perché anch’io ho la mia personale da raccontare.
Negli anni ’70 ero diventato a tutti gli effetti un discepolo di Gurdjieff anche se solo attraverso i suoi libri. Una cosa che lui sottolineava a più riprese era che l’uomo dorme. E questo è il punto di partenza da cui prendono forma tutti i suoi metodi per arrivare a un risveglio.
Sottolineava anche che una persona da sola non si sveglierà mai. Ha bisogno di un maestro. Il maestro per definizione è una persona risvegliata, allerta 24 ore su 24 (anche quando dorme). Solo una persona sveglia può provare a svegliarne una addormentata.
Quindi bisogna trovare un maestro!
Se non lo trovi, almeno devi lavorare in un gruppo di meditatori con il tuo stesso obiettivo. Perché anche le persone addormentate ogni tanto si svegliano. In un gruppo è più facile che a turno casuale, uno o l’altro siano svegli e possano stimolare il risveglio negli altri.
Con questa indicazione di Gurdjieff io nel mio paesino di provincia non avevo molte speranze... allora andai all’università di Milano dove studiavo e su una grande bacheca dove gli studenti vendevano la moto, si offrivano come baby sitter, ecc, misi un cartello che diceva una cosa tipo “Se anche tu sei appassionato di Gurdjieff contattami per trovare una forma di partecipazione comune ai suoi metodi” e il mio telefono.
Dopo varie settimane nessuno mi aveva chiamato.
Un giorno passando davanti a quella bacheca vidi però che c’era scritto qualcosa sul mio cartello. Lo tirai quindi giù per leggere. In un angolino scritto piccolo piccolo c’era “Rajneesh Foundation India” e l’indirizzo di Osho a Pune. E sotto ancora la frase sibillina “chi cerca trova!”.
Sembrava una caccia al tesoro...
Quindi andai a casa e scrissi a quell’indirizzo una bella lettera raccontando per filo e per segno tutta la mia storia. E chiedendo cosa centrava Osho con Gurdjieff.
Dalla bella e ricca risposta della segretaria di Osho di allora (Laxmi) capii che dovevo proprio andare in India e qualche mese dopo infatti ero là...

Non ho mai scoperto chi mi ha scritto quel messaggio (Osho in quegli anni è ancora uno sconosciuto). Ma ti puoi immaginare la gratitudine che ho spesso sentito.
E il modo in cui è successo tutto ciò pur essendo stato fatto da un essere umano (e non da un elfo o da una fatina in stile new age) ha sempre suscitato in me un gran senso di magia.

Magia che ho trovato spesso nella vita di Osho. In questi giorni lavorando alla produzione del prossimo DVD con il suo ultimo discorso dal vivo, mi è caduto l’occhio su una di queste magie. Sarebbe stato il suo ultimo discorso, ma questo lo scoprì mesi dopo... di fatto come ultime parole prima di alzarsi dalla sedia quel giorno disse “L’ultima parola di Buddha fu: sammasati. Ricordati che sei un Buddha - sammasati.” E anche per Osho queste sono rimaste le sue ultime parole... non è incredibile?
Questo DVD sarà allegato in omaggio all’Osho Times di dicembre: un’ottima occasione per abbonarsi!
Se ancora hai dei dubbi... ecco un assaggio del mensile, con due articoli apparsi lì. Buona lettura. Akarmo