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Storia di S. e la pittura

Non è facile raccontare di un pittore...

Da un articolo di Sudas Sandro Beltramo apparso sull'Osho Times n 302

 

Dipinto di Sudas

DIPINTO DI SUDAS: "MADRE"

 

 

Era il treno più freddo e deserto sul quale fosse mai salito e da Torino doveva arrivare a Parigi. Gli sembrava di avere un po’ di febbre, ma forse era l’emozione di fronte all’impresa che l’aspettava. Non aveva mai viaggiato da solo per così tanto tempo; si aspettava di tutto, ma non successe niente, solo un freddo cane e un deserto che un po’ lo inquietava, un po’ lo eccitava.
S. si era messo in testa di incontrare Alberto Giacometti nel suo studio, a Parigi, in rue Hippolyte Vaindrom.

Aveva sedici anni, non gli era chiaro se volesse diventare uno scultore o un pittore e non sapeva da dove cominciare. Certamente il viaggio a Parigi non gli diede granché, dal momento che una volta arrivato di fronte allo studio del famoso scultore venne paralizzato da un’ondata di timidezza e girò sui tacchi tornandosene in albergo. A Parigi però incontrò Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno di Henry Miller, che lo tennero inchiodato per ore. Miller era un mistico dell’erotismo e amava molto la pittura, di cui scrisse amorevolmente in “Dipingere è amare ancora”.

S. era nato nel ‘43 e suo padre era morto in un campo di prigionia sovietico, un mese dopo la sua nascita. Le bombe, l’attesa di sua madre, gli orrori che ancora dovevano ammorbare l’aria prima della fine della guerra e tante altre cose contribuirono alla “fondazione” di un essere non proprio equilibrato che già da adolescente dava bizzarra espressione di sé, dipingendo su grandi fogli grandi mandrie di cavalli.
Centinaia di cavalli che a causa di un segno molto veloce, schizzato, non avevano gli zoccoli. Sembravano volare. In seguito avrebbe detto che non avevano “grounding”. In verità, era lui a non avere grounding.

Un giorno, per il suo quattordicesimo compleanno, qualcuno gli regalò una magnifica cassetta di legno con colori a olio.

Era ospite di parenti che possedevano una proprietà in campagna con tanto terreno scosceso che alcuni contadini lavoravano con fatica.
In una giornata di sole cocente, decise di inaugurare il regalo e intorno a mezzogiorno se ne andò in un bel prato non troppo in pendenza, piazzò il cavalletto, ci mise una tela non troppo piccola e si apprestò a dipingere il suo primo dipinto ad olio…



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