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Ecco perché ho creato nuovi espedienti: la Meditazione Dinamica, la Meditazione Kundalini, e altre tecniche. Vanno praticate prima che tu possa sederti in silenzio in una meditazione che richiede di essere un semplice testimone, come la Vipassana.
Questi espedienti sono stati ideati per permetterti di catartizzare, scaricando così tutto il tuo pattume, anziché sprecare tempo a osservarlo.
Si tratta di una pulizia interiore. E la Meditazione Dinamica ha una particolare efficacia. Il processo catartico non può andare fuori dal tuo controllo, poiché io ho diviso la tecnica in diverse fasi: ogni dieci minuti il processo può cambiare; non diventa mai così travolgente da sottrarre qualsiasi controllo.
Questi metodi sono necessari solo per ripulire tutto il pattume generato dalle religioni tradizionali, come il cristianesimo, e ricondurti a uno stato di naturalezza e di semplicità… da lì in poi, l’unico percorso ulteriore è essere un testimone, ciò che il Buddha ha chiamato Vipassana, il cui significato è: osservare.
Se vuoi praticare la Meditazione Vipassana, o qualsiasi altra meditazione silenziosa, la Meditazione Dinamica è un passo indispensabile, essenziale, visto che il cristianesimo ha avvelenato la tua mente: quel veleno dev’essere espulso dall’organismo.
Per liberartene, devi impazzire completamente, in modo consapevole; altrimenti quella follia rimarrà dentro di te e non ti permetterà di scendere nel silenzio, di gustare una meditazione che si basa sull’osservazione, sull’essere un testimone presente e imparziale.
Pertanto ti consiglio di fare la Meditazione Dinamica, ma puoi fare anche jogging, correre o nuotare, e quando ti senti assolutamente stanco, quando avverti un intrinseco bisogno di rilassarti, sarai libero da ogni condizionamento cristiano. A quel punto potrai sederti in silenzio e potrai osservare la mente. Certo, non ci sarà molto da osservare: avrai espulso praticamente il novantanove per cento del pattume che gravava in essa.
Forse, qui e là, ci saranno alcuni grumi di pensieri che ancora le sono rimasti attaccati, qualcosa di molto antico, e per questo è fortemente incollato a te… osservali semplicemente.
L’osservazione è un processo di scollamento di quei piccoli grumi sospesi qui e là nella tua mente. Nel momento in cui anche quelli saranno scomparsi, non avrai mente alcuna: ti dispiegherai in un cielo sconfinato. Quella è l’esplosione, e quell’esplosione ti porterà a ciò che in Oriente è chiamato satchitanand: verità, consapevolezza, beatitudine.



Tratto da:
Cogli l’attimo
Universale Feltrinelli Editore








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