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Solo un semplice
bambù vuoto


Tutto il resto son cazzate!
 

Preziosi testi apparsi su Osho Times n. 212

 

Osho,
qual è la differenza tra essere un bambù vuoto, un flauto tra le labbra di dio,
ed essere un burattino nelle mani di un dio burattinaio?

Dipende tutto da te. Perché non essere soltanto un bambù vuoto? Perché “tra le labbra di dio”? È lì che il tuo ego fa capolino. Tu non sei un bambù vuoto, sei già pieno di cazzate, altrimenti, da dove avresti creato questo dio? È scaturito dalle tue cazzate, è una creatura prodotta dalle cazzate! Dev’essere scivolata fuori dal tuo bambù vuoto! Altrimenti... ho cercato dio e non ne ho trovato traccia da nessuna parte. E voi continuate a incontrarlo ovunque! Eppure, non stavi facendo niente di particolare, eri solo un bambù vuoto, ed ecco che arriva dio: non solo arriva, ma ti piazza tra le sue labbra! La prossima volta fermalo, evitalo: anche se vi incontrate, limitati a dirgli: “Per favore perdonami, ma trovati qualche altro bambù vuoto, vai via!”. Un bambù vuoto tra le labbra di dio... ma tu non puoi essere vuoto: altrimenti un bambù vuoto sarebbe più che sufficiente. Non serve nient’altro, non servono le labbra di nessuno. Ma a quel punto in te sorge un timore, una domanda: “Qual è la differenza tra le labbra di dio e un burattinaio?”. Suonare il flauto o giocare con i suoi burattini è la stessa cosa. Perciò nasce il timore che essendo un flauto nelle mani di dio, tu non sia altro che un burattino. A causa dell’ego, prima volevi essere tra le labbra di dio, adesso, a causa dello stesso ego, nasce la questione che sei solo un burattino.

Qual è la differenza: il burattinaio è un dio o un diavolo? Non fa differenza per quanto ti concerne: tu sei solo un burattino. Chi suona la canzone attraverso di te? Che tipo di canto passa attraverso di te? Fa qualche differenza? Sei solo un bambù vuoto. In ogni caso sei solo un mezzo, non un fine: sei soltanto usato. Non c’è differenza, non ci sarà mai, a meno che tu non decida di restare solo un bambù vuoto. Non c’è alcun bisogno di un dio o di un burattinaio, puoi ondeggiare nel vento. I venti che ti attraversano possono cantare e danzare le loro canzoni. Magari, per caso, il vento che attraversa il tuo vuoto crea una dolce melodia, ma per quanto ti riguarda, sei perfettamente soddisfatto della tua vacuità. La bellezza sta in quella vacuità, in quel vuoto, in quel nulla. Ma l’uomo è così idiota che rovina tutto ciò che gli è stato dato. Vi ho già detto in precedenza di essere bambù vuoti, ma so che se vi dico soltanto: “Sii un bambù vuoto”... ed è ciò che sto dicendo ora, sii un bambù vuoto...

Dieci anni fa dicevo: “Sii un bambù vuoto tra le labbra di dio” perché altrimenti era troppo difficile convincervi. Era necessario un dio, servivano le labbra di dio. È stato molto gentile da parte vostra non aver mai chiesto che rossetto, quale marca di rossetto usasse dio; altrimenti avrei parlato anche di quello, perché comunque volevo che foste dei bambù vuoti. Quindi se richiedevate un approccio indiretto e non immediato e avevate bisogno di qualche sostegno insignificante, ve lo davo, ma ho chiuso con tutto ciò!
Per me, un bambù vuoto è sacro.
Dio è solo una baggianata.
Ma voi volevate baggianate e senza baggianate non c’era modo di attirarvi. Ho detto: “Va bene, vi darò baggianate finché ne volete. E più avanti le dovremo eliminare”. Ed è quello che sto facendo adesso: eliminarle! Questo sarà un problema per le persone nuove che mi ascolteranno e mi leggeranno: si troveranno in difficoltà. Voi non potete capire la loro difficoltà. Voi potete ridere con facilità, ma loro non possono, perché si trovano nella stessa situazione in cui un giorno vi trovavate voi, ma che loro non hanno vissuto. E cosa posso fare? La mia nave è pronta e devo partire, per cui, prima di partire, voglio che almeno voi eliminiate tutte le cazzate di cui vi ho riempiti! Per questo sto chiudendo con tutto ciò e l’esistenza non potrà lamentarsi con me: “Hai messo in testa a così tante persone moltissima robaccia”. Prima di lasciarvi svuoterò completamente le vostre teste, dovessi anche decapitarvi; sono pronto a farlo, ma tutta quella robaccia deve uscire! Sono responsabile di avercela messa, devo prendermi la responsabilità di tirarla fuori, così da lasciarvi del tutto vuoti, soli, silenziosi.
La religiosità consiste unicamente nell’essere in quello spazio.
Siate come se non ci foste, e avrete trovato ciò che avete cercato, una vita dopo l’altra. Nella vostra vacuità, nel vostro vuoto tutti i problemi rimangono alle spalle.

Ma adesso, non create altri problema, come un dio burattinaio. Sono tutti burattinai e siete sempre stati tra le labbra di qualcuno: burattinai cristiani, burattinai hindu, burattinai musulmani. Adesso fatela finita! State per conto vostro. Guardate soltanto la bellezza e la gioia di stare per conto vostro e sarete destinati a una sorpresa: un’immensa bellezza, un grande splendore e un’infinita beatitudine sorgono semplicemente dal nulla e riempiono tutto il vostro vuoto.
Sono lì in attesa: non possono riempirvi solo perché non siete vuoti.
Quando tutto il resto sarà stato rimosso e non vi rimarrà nulla, all’improvviso dal vostro intimo più profondo sorgerà questa fragranza.

Tratto da:
Osho, From Misery to Enlightenment #19 Q 2