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IN TEMPI DI CRISI
Investire nella meditazione

Per connetterci con le nostre risorse interiori e rispondere al meglio alle difficoltà della vita

 

Intervista a Prasad e Alvina apparsa su Osho Times n 206
 
 
 
 
Marga: Da “bravi meditatori” siamo in un certo senso abituati a considerare alcune situazioni difficili della vita – le relazioni, ad esempio – come opportunità di crescita e di evoluzione. Ma in tempi difficili da un punto di vista economico, come questi, molti sembrano disconnettersi da questo approccio. Perché è invece importante “investire” – permettetemi il gioco di parole –  nella meditazione anche in tempi di crisi economica?

Prasad: La meditazione sta guadagnando sempre più popolarità oggigiorno, sebbene la visione comune la consideri solo una tecnica per rilassarsi e avere più pace interiore, e non prenda affatto in considerazione la portata del suo vero potenziale nella vita di tutti i giorni. Viene quasi percepita come un lusso, qualcosa che si fa in vacanza, separata dalla vita quotidiana e non appena si presentano delle difficoltà, la meditazione è tra le prime cose alle quali si rinuncia. Nella nostra esperienza – mia, di Leela e di Alvina – la meditazione, invece, è uno strumento molto pratico e di vitale importanza, non solo per il benessere interiore, ma anche in relazione alla realtà che ci circonda e al nostro ruolo nel mondo. Se la gente comprendesse il valore della meditazione e quello che dà veramente, tutti inizierebbero a metterla tra le priorità essenziali, invece che al fondo della lista. Quando la casa va a fuoco devi chiamare i pompieri: la meditazione è il pompiere che spegne il fuoco in tempi di crisi, anche economica!

Nel corso dei millenni sono esistite molte tradizioni che hanno dato vita allo sviluppo di diverse tecniche di meditazione, ma la nostra comprensione, dopo essere stati con Osho per oltre trent’anni a meditare, è che la meditazione espande la nostra consapevolezza in maniera semplice e profonda. La gente dà la consapevolezza per scontata; fondamentalmente il punto di vista occidentale prevede lo stato di consapevolezza o l’assenza di consapevolezza – come essere sotto l’effetto di alcol o droga, o la perdita di conoscenza a causa di una malattia o di un incidente –  senza vie di mezzo. Non esiste la comprensione che lo stato normale di consapevolezza possa prevedere dei gradi e che quindi una maggiore consapevolezza abbia un reale effetto sulla propria vita nel mondo. Quindi c’è una basilare mancanza di apprezzamento, mentre a nostro vedere l’essere consapevoli e consci è uno dei beni più preziosi dell’essere umano.

Cosa ci distingue da un animale o da un sasso? La consapevolezza e l’essere consapevoli che tutto ciò che è importante nella vita deriva da questa qualità. Se nel lavoro sei più consapevole delle persone che ti circondano avrai più successo! In sostanza tutto si riconduce al tuo grado di consapevolezza. Se vai al lavoro mezzo ubriaco, o meno cosciente per qualche altro motivo, non sarai attento, non saprai riconoscere i tuoi punti di forza, o quello che ci si aspetta da te... e in tempi di crisi specialmente questo è molto pericoloso.

 

Alvina: In una situazione di crisi generalmente la tendenza è quella di dirigere tutta la consapevolezza verso l’esterno perché la crisi sembra accadere fuori di noi e quando lo facciamo  non è poi così semplice rimanere in contatto con la nostra intelligenza e i nostri punti di forza; in più ci può essere la tendenza ad agire da uno spazio di paura, o da uno schema di comportamento inconscio e tutto ciò rende le nostre azioni meno efficaci e talvolta ci sottrae più energia di quanta ce ne metta a disposizione.

La meditazione ci aiuta a diventare veramente consapevoli delle nostre risorse interiori che sono esattamente quello che ci occorre per affrontare le situazioni di crisi. Tutti noi abbiamo dentro delle qualità e delle risorse che ci permettono di vivere al meglio la nostra vita, traendo gioia dalle situazioni belle e padroneggiando quelle difficili. Il modo per avere accesso diretto a queste qualità è proprio andare dentro di sé: sono la meditazione e la consapevolezza a renderlo possibile. Un equivoco molto comune è che la meditazione è qualcosa che si fa quando si ha un po’ di tempo libero: ci si accomiata dal mondo, si chiude la porta e ci si siede in silenzio, allora, a quel punto, si è in pace e con se stessi. Senz’altro questa è una componente molto importante della meditazione, ma non è la sola. È altrettanto importante che la qualità della meditazione e la consapevolezza che troviamo dentro di noi vengano portate fuori e immesse nella nostra vita, e ogni situazione può essere un’opportunità per farlo; una crisi costituisce un’opportunità ancora migliore perché ci richiede una dose maggiore della nostra forza, della nostra intelligenza e del nostro essere vigili, attenti, consapevoli.

 

Prasad: Sì, la consapevolezza si muove sia verso l’interno sia verso l’esterno e diventando più consapevoli della nostra natura interiore, al tempo stesso aumenta anche la nostra consapevolezza del mondo che ci circonda, permettendoci letteralmente di “approdare” nel momento presente; questa è una delle sue qualità più importanti, perché molto spesso capita di perdersi nei pensieri e nella mente, restando inconsapevoli di quello che succede realmente attorno a noi e quindi incapaci di rispondere alle situazioni.

Essere più consapevoli e percettivi verso ciò che accade attorno, ascoltare e capire veramente ciò che si dice, essere in grado di “sentire” la direzione da prendere, ciò che va bene e ciò che non funziona… significa semplicemente diventare più vivi e presenti.

Ogni senso è come una finestra che si apre sul mondo; se alla finestra ci sono filtri o tendine che ti impediscono di vedere chiaramente, come fai a prendere decisioni intelligenti per la tua vita, sia che riguardi gli affari, la carriera, o il lavoro? Quindi uno degli effetti della meditazione, dell’espandere la consapevolezza, è quello di aprire i sensi al momento presente, essere vigili attimo per attimo. E consapevolezza poi significa anche prendere coscienza dei nostri punti di forza, della nostra natura interiore, in modo da riconoscere e attingere ai talenti che ci consentono di rispondere in maniera appropriata alle situazioni esterne. Quindi la consapevolezza deve andare in entrambe le direzioni.

È importante e utile diventare consapevoli della nostra natura interiore, ma se al contempo non prendiamo coscienza anche del mondo esterno non saremo poi capaci di esprimere la nostra vera natura. Resterà dentro di noi, ma non arriverà mai a fiorire e a trovare un impiego pratico nella nostra vita. D’altro canto ci sono persone che hanno sviluppato grande prontezza e acume verso la realtà che le circonda, ma senza consapevolezza della loro natura interiore la capacità di rispondere in modo intelligente e creativo alle situazioni esterne è limitata. Entrambi gli aspetti sono importanti.

 

Marga: Come può aiutarci la meditazione a far fronte alla grande paura che si accompagna alla crisi?

Prasad: Quando abbiamo paura la nostra percezione e consapevolezza tendono a ritirarsi, con la propensione a fissare l’attenzione sulla paura: questo normalmente scatena pensieri negativi molto limitanti e la nostra percezione della realtà diventa distorta e negativa: perdiamo il senso della prospettiva.

Se ci affidiamo alla meditazione, espandendo la nostra consapevolezza, vedremo certo la nostra paura, ma contemporaneamente vedremo anche i nostri punti di forza, la nostra natura più profonda, e da questa chiarezza scaturiranno maggiore creatività e capacità di rispondere alla situazione. Quindi non si tratta di reprimere la paura, ma di realizzare che è come un puntino su uno schermo e che in qualsiasi momento noi siamo più grandi e abbiamo maggiori possibilità di quelle che ci presenta la paura. La paura o qualsiasi altra emozione o stato di pensiero negativo sono una distorsione della nostra realtà. Le emozioni sono una parte importante della vita, il punto è come mettere le briglie alla loro energia, o come impiegarla in modo positivo piuttosto che distruttivo, perché può andare in entrambi i sensi e in questo la meditazione ci aiuta enormemente.  Espandere la propria consapevolezza è l’elemento chiave per passare con regolarità da un effetto negativo e limitante a uno positivo e creativo che ci permetta di espanderci anche all’esterno.

 

Alvina: È umano avere paura quando qualcosa che consideriamo importante o di valore viene minacciato da una crisi, quando non sappiamo cosa succederà o cosa è possibile fare, quando tutto è in movimento.

Spesso succede che chi non è sufficientemente consapevole sia quasi travolto dalle emozioni o addirittura paralizzato e proprio questi sono i momenti in cui la meditazione è molto importante.

Quando ci connettiamo dentro di noi attraverso la meditazione e accediamo allo spazio del cuore, è possibile permettere all’emozione di esistere, sentirla, darle spazio, in modo che si trasformi in semplice energia, l’energia necessaria a far fronte alla crisi. Un altro aspetto spaventoso della crisi è che molto spesso spazza via strutture vecchie e obsolete, dando il via a un cambiamento che sulle prime succede sotto forma di caos. Quando il vecchio si sgretola o viene a mancare, la sua esistenza non è più garantita e il nuovo non si è ancora affermato, la sensazione è di grande minaccia e pericolo. Con la meditazione si apre una prospettiva più vasta da dove è possibile vedere un contesto molto più ampio; si può vedere che un periodo di crisi è semplicemente un’onda o un ciclo di un’onda lunga che passa da creazione a distruzione, a creazione e a distruzione di nuovo; è possibile vedere che nella vita generalmente il vecchio viene distrutto così che possa nascere qualcosa di nuovo.

La consapevolezza che dà la meditazione apre la prospettiva che una crisi, in realtà, è un momento, uno stadio necessario, la preparazione a lasciar andare cose vecchie che non servono più; è una possibilità di ripulire, di diventare consapevoli di schemi limitanti così da fare spazio al nuovo, il quale fa la sua comparsa in modi che non possiamo dire o sapere in anticipo, ma più profondi sono la pulizia e il lasciar andare e maggiore sarà l’impatto del nuovo.

 

Marga: In una crisi globale come quella presente, c’è comunque un grosso fattore “esterno” di cui tenere conto. Come porsi di fronte a un mondo che sembra veramente a volte andare a catafascio o perlomeno così si percepisce in un collettivo dominato da pensieri foschi, di impotenza, disperazione, mancanza di prospettive?

Prasad: In quanto esseri umani ci influenziamo a vicenda e durante un periodo di crisi, quando molti sentono la paura, la si avverte nell’aria ed è contagiosa, come lo sono gli schemi mentali negativi.

La visione collettiva è che siamo separati dalla vita e che la vita è fuori, da qualche parte, e in questa separazione ci sentiamo molto soli e siamo influenzati da molte altre persone che si sentono sole e separate, e quindi siamo completamente travolti, sentendoci impotenti; ma se penetriamo più in profondità nella natura umana vediamo che quello che succede nella realtà circostante, in qualche maniera, è uno specchio di qualcosa che abbiamo dentro.

Non siamo veramente separati dal mondo né dalla nostra realtà, e tutto dipende dal nostro stato mentale e dal grado della nostra consapevolezza: più è scarso e più siamo disconnessi dalla nostra natura più profonda, dai nostri punti di forza e dalle nostre qualità interiori; se non siamo consapevoli di questo e rimaniamo in uno stato mentale negativo, questo è ciò che attrarremo, rimanendo ciechi di fronte alle opportunità, perché il negativo attira altra negatività. Quindi ci ritroveremo a parlare e a ingigantire la faccenda in maniera sempre più spropositata con persone che hanno un atteggiamento negativo simile al nostro.

Ma è possibile che un’altra persona che magari vive nello stesso ambiente, soggetta alle stesse influenze e circostanze esterne, sia però consapevole e connessa alla propria natura interiore e dunque attirerà una realtà molto diversa, che dipenderà dalle sue scelte, dalle persone che attirerà nella propria esistenza, dalla sua facoltà di riconoscere opportunità che nessun altro riesce a scorgere; questo dimostra che anche vivendo nello stesso ambiente ed essendo circondati da persone che non riescono a vedere alcuna possibilità nella crisi, si può vivere una realtà molto diversa e attirare situazioni e persone diverse da quelle che accadono a chi adotta uno stato mentale negativo. 

Le persone riconoscono sempre di più che l’atteggiamento o lo stato mentale che assumono ha decisamente una corrispondenza nel mondo esterno. È qui che entra in gioco la meditazione: con l’espansione della consapevolezza ti sposti da pensieri negativi limitanti a uno spazio interiore più essenziale. Non insegniamo alle persone a passare da una mentalità negativa a una positiva, insegniamo loro ad andare dentro e trovare quello che è realmente autentico in loro, quelli che sono i loro punti di forza, la loro natura più profonda e ciò mette in moto la loro capacità di rispondere alla vita e da lì poi le situazioni arrivano da sole.

Una persona meditativa e creativa attirerà altre persone meditative e creative, mentre quelle negative o non ne attirano affatto o, se lo fanno, non ne traggono alcun beneficio. Quello che abbiamo notato nella nostra vita è che di fronte a una situazione limitante non è detto che per forza dobbiamo subirne l’effetto o esserne toccati nel modo in cui capita ad altri. La meditazione conferisce un’incredibile individualità, grazie alla quale non siamo soggetti all’influenza di chi ci sta attorno. Connettendoci alla nostra interiorità e diventando più centrati nella nostra vera natura conseguiamo una grande fiducia in noi stessi e un senso di essere individui: siamo connessi alla vita, agli altri, ma siamo anche degli individui.

 

Alvina: La meditazione, portando consapevolezza alla nostra autentica natura interiore, ci fa disidentificare dai ruoli che adottiamo, come la nazionalità o il tipo di lavoro che svolgiamo, e quando non siamo più così identificati con un determinato stile di vita, lavoro, posizione sociale, siamo molto più flessibili e mobili.

Quindi con la meditazione ci è possibile adattarci alla crisi in modo molto più creativo perché non siamo così incastrati in un certo ruolo o in una certa idea di chi siamo, di chi dovremmo o non dovremmo essere. A quel punto possiamo vedere le opportunità e seguirle con più scioltezza, perché siamo più fluidi. 

 

Marga: Questo mi fa pensare al concetto di resilienza, tanto di moda oggi in Italia, nel mondo del lavoro e non solo…

Prasad: Essere resilienti significa non essere condizionati dal passato o da quello che ci succede attorno; vuol dire essere flessibili e rispondere creativamente attimo dopo attimo.

Come si crea una risposta momento per momento? Prima di tutto devi essere più allerta riguardo a quello che ti accade attorno, in secondo luogo devi essere connesso ai tuoi punti di forza: questo è l’elemento che ti consentirà di adattarti e fluire. Se non sei consapevole delle tue risorse interiori e sei imprigionato nel tuo trascorso di esperienze passate che dettano chi sei, la tua capacità di rispondere si abbassa drasticamente e non sei affatto resiliente.

 

Alvina: Facciamo un esempio: mettiamo il caso che hai sempre fatto il panettiere e che pensi che questa sia la tua vocazione, ciò che vuoi e sai fare; poi succede che in tempo di crisi i panettieri non sono più tanto richiesti perché la gente non compra più il pane di buona qualità perché costa troppo e compra quello prodotto industrialmente Se sei molto identificato con il tuo essere panettiere e l’arte di fare il pane, pensando che sia la tua vita, non hai resilienza, perché resti bloccato in una forma che ha cessato di esistere.

Invece se sei connesso più in profondità con la tua natura interiore e riesci a comprendere cosa fa di te un bravo panettiere, entrando in contatto con i tuoi punti di forza, puoi renderti conto del fatto che i talenti e la creatività che ti permettono di fare il pane, puoi impiegarli in un’altra attività. Se conosci i punti di forza e le abilità che fanno di te un bravo panettiere, anche quando non puoi più fare il panettiere, puoi trovare molti altri sbocchi e modi di esprimerli in altri lavori. Questa è resilienza. 

 

Marga: Quindi la crisi economica non è poi questo grande mostro se siamo connessi con noi stessi, attraverso la meditazione che si rivela essere uno strumento di comprensione della realtà interna ed esterna...

Prasad: Possiamo dire che quando espandi la tua consapevolezza con la meditazione arrivi a comprendere la tua natura, ciò che ti rende felice e ciò di cui hai bisogno nella vita. Molto spesso le persone si mettono nelle situazioni sbagliate perché non sanno qual è il loro “funzionamento” di base e questo è un elemento molto prezioso che ci arriva dalla meditazione attraverso la semplice comprensione.
È simile a ciò che accade con un’automobile: il nostro corpo-mente è come un veicolo del quale bisogna conoscere il funzionamento, sapere dove vanno la benzina e l’acqua per evitare di mettere l’una nel serbatoio dell’altra… e poi dobbiamo condurre l’auto nel senso di marcia giusto, saper usare i freni e l’acceleratore; se non se ne conoscono le funzioni elementari è un problema e lo stesso accade riguardo a noi stessi senza la meditazione: la gente va a sbattere da una parte all’altra, come gli autoscontri delle giostre; tutti continuano a scontrarsi solo perché non sanno come funzionano! La meditazione ci dà una comprensione e un riconoscimento fondamentali.
Non c’è bisogno di essere ingegneri nucleari, basta avere la conoscenza di base della propria natura, senza la quale perfino quando non c’è una crisi non funzioniamo in maniera ottimale; nella crisi sarà anche peggio perché avremo la sensazione di non avere alcuna scelta, ed è proprio questa sensazione di mancanza di scelta l’aspetto più tragico della crisi.

Alvina: In una situazione di crisi alcune cose importanti che abbiamo sempre avuto a disposizione o che davamo per scontate potrebbero subire un cambiamento o smettere di esistere e ciò può essere fonte di grande stress e disorientamento, che ci porta a perdere la direzione della nostra vita. Con la meditazione siamo in grado di guardare più in profondità e connetterci con ciò che rendeva importante per noi avere il lavoro che avevamo, o il denaro o un certo stile di vita.
Quando le circostanze esterne subiscono un cambiamento per via di una crisi e ci connettiamo con ciò che era veramente importante per noi in ciò che avevamo, e ci connettiamo a questo nella nostra natura interiore, allora – e qui la resilienza entra di nuovo in gioco – possiamo trovare altri modi per avere quelle qualità nella nostra vita, altri modi di esprimerle e viverle; a quel punto anche se la situazione esterna cambia, anche se non abbiamo ciò che in realtà vorremmo, non fa più tanta differenza perché quello che davvero importa è che non abbiamo mai smesso di averlo dentro di noi!
E in tal modo non perdiamo neanche il senso della direzione della nostra vita, sappiamo come andare avanti o dove vogliamo andare, anche se è difficile. Facciamo un altro esempio: diciamo che durante una crisi una persona perde il lavoro, un lavoro molto ben pagato, e che non riesce più a trovare un lavoro analogo. Se il senso del suo valore era ancorato all’impiego e alla posizione, perderli sarà devastante, ma se la persona in questione si connette con le qualità essenziali che avere quell’impiego risvegliavano in lei – ad esempio trovarsi in una posizione importante la fa sentire creativa e libera – a quel punto anche se il lavoro se ne va, sarà comunque difficile, ma potrà sempre trovare altri modi per esprimere la sua creatività o provare un senso di libertà in ciò che fa, qualsiasi cosa sia. Anche se la sua vita deve subire un cambiamento, comunque ciò che per lei è importante, ciò su cui è radicata, si trova ancora lì. Questo dà una posizione molto diversa durante una crisi, perché essere connessi con la propria visione e la propria intelligenza interiori ci rende capaci di cogliere la prossima opportunità al volo!

Prasad: Il punto è rimanere fedeli ai propri valori, alla propria essenza, nel pieno di una crisi anziché perdersi nelle circostanze momentanee… 


Marga: Può succedere anche di scoprire nuovi valori…

Prasad: Sì, e sono i valori, specchio della nostra natura essenziale, che ci danno forza e il senso del nostro potere…

 

PRASAD E ALVINA
Per info vedi il programma di Osho Miasto su www.oshomiasto.it