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Yoga come esplorazione

Lascia che sia una specie di danza

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 290

 

Osho


 

 

 

 

Domanda: Osho, sono un’insegnante di Yoga. A volte quando ti sento parlare dello Yoga mi viene voglia di essere fluida, di non essere troppo rigida…

 

Osho: Puoi essere fluida anche con lo Yoga. Non essere molto rigida, aiuta le persone a fluire e così ti avvicinerai allo spirito autentico dello Yoga. Tutti quegli insegnanti di Yoga rigidi non sono dei veri yogi, fanno solo ginnastica.

Sono rigidi e cercano di imporre la loro rigidità anche agli altri.

Aiuta le persone a essere vive, non rigide. Aiuta le persone a essere più flessibili, fluide, adattabili, umane. Non trasformarle in macchine. Non si tratta solo di eseguire determinate posizioni Yoga. Quelle posizioni possono essere apprese facilmente da qualsiasi idiota; anzi, se una persona è stupida imparerà più velocemente.

La questione non riguarda solo le posizioni Yoga; quelle posture devono essere usate solo per provocare la sorgente di vita interiore, sono una provocazione.

Non deve diventare come un’esercitazione militare; dovrebbe essere più come una danza. Tienilo a mente e non ci saranno problemi; e sarai di immenso aiuto.

Lascia che lo Yoga sia una specie di danza; tieni a mente questa qualità. Non essere rigida e non cercare di imporre forme fisse alle persone. Piuttosto, aiutale a trovare la propria danza. Ognuno ha un diverso tipo di corpo e quando inizi a imporre una determinata forma a tutti, diventa un’irreggimentazione. La forma deve essere usata solo come trampolino di lancio e poi ciascuno deve trovare il proprio modo di usarla. Rendi il tuo Yoga più femminile e sarai di grande aiuto per le persone.

Questo è un bisogno che deve essere soddisfatto: lo Yoga deve essere portato via dalle persone rigide!

Nella mia nuova Comune sperimenterò forme più fluide, con più libertà. Usa Patanjali e le sue posizioni Yoga come trampolini di lancio e poi lascia che tutti cerchino la propria forma, il proprio essere, tutto ciò con cui si sentono bene.

Il lavoro di un insegnante di Yoga non è quello di imporre una certa disciplina con la forza, ma di provocare la coscienza interiore della persona, af­finché inizi ad amare il proprio corpo, a giocare con il proprio corpo come se fosse uno strumento musicale. Lo è!

Aiuta la persona a prendere coscienza dei misteri del corpo. Esistono misteri infiniti.

Da qualche parte nel tuo corpo è nascosto un Buddha: deve essere scoperto. Dal più basso al più alto, tutto è nascosto nel corpo; il corpo è una scala. Puoi trovarci l’inferno e puoi trovarci il paradiso.

Aiuta le persone a cercare, a indagare, a diventare più consapevoli e attente al proprio corpo, alla propria salute, al proprio benessere, alla propria integrità.

Questo è il vero Yoga. La forma è immateriale, la forma è solo una… formalità. Inizia a insegnare dalla forma, ma presto aiutali ad andare oltre la forma. E quando trascendono la forma, avranno a disposizione gioia e libertà infinite. Ti saranno grati e ti piacerà anche il lavoro, perché allora non sarà solo una routine morta; sarà più poetico. E sarai anche in grado di esplorare cose nuove.

Patanjali non ha esaurito lo Yoga; nessuno può esaurire mai nulla. Ma la mente indiana è tradizionale.

Dal tempo di Patanjali non hanno più sviluppato nulla nello Yoga, si aggrappano alla forma. Ed è stupido. Non c’è bisogno di aggrapparsi a Patanjali. Rendi omaggio a Patanjali, è un grande pioniere, ma non c’è bisogno di rimanere bloccati con lui; dobbiamo cercare ulteriormente.

Patanjali non è mai stato a conoscenza dei corpi che sono disponibili oggi. Ai tempi di Patanjali era disponibile un corpo totalmente diverso e una chimica corporea totalmente diversa. Le cose sono cambiate: l’uomo ora vive più a lungo, l’uomo ha sviluppato più capacità in queste epoche, più potenziale è diventato effettivo, l’uomo è più intelligente.

L’uomo è più amorevole, più consapevole, vigile. Ogni nuova generazione è più intelligente della precedente. Dobbiamo tenere conto di tutte queste cose.

Patanjali è solo un inizio e un inizio rudimentale; deve essere sviluppato, deve essere costantemente sviluppato.

Pensa: se i tradizionalisti si fossero fermati a Newton e non avessero prestato ascolto a Einstein dicendo “basta, Newton ha già esaurito tutto”, quale sarebbe la situazione della fisica?

Ma non l’hanno fatto. E non ci fermeremo nemmeno a Einstein: cresceremo ancora. Se tra tre, quattro secoli Einstein tornasse, rimarrebbe sorpreso!

Lo stesso dovrebbe essere per lo Yoga.

Sono molto felice che lo Yoga stia uscendo da questo paese, entrando in nuove culture. Là è destinato a prendere nuove forme: meno rigido, più esplorativo.

L’Occidente ha molto da offrire allo Yoga, così come lo Yoga ha molto da offrire all’Occidente.

È molto positivo che molte cose che so­no rimaste a lungo bloccate e dormienti in India si stiano spostando. È ottimo, perché persone nuove inizieran­no a provare cose nuove. Si possono sviluppare nuove posture, nuovi ritmi corporei, nuovi processi respiratori.

Pensala come un’esplorazione, non pensare in termini rigidi. Non devi essere lì solo come un’insegnante di scuola. E così ti divertirai. Ti aiuterò a liberarti dalla rigidità e questo ti renderà sempre più in sintonia con la verità. 

 

Testo di Osho trattioda:  Hallelujah! #25

 

Questo articolo di Osho continua sull'Osho Times n. 290