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Una storia italiana

Di Tanmaya, il più celebre pizzaiolo d'India

Da un articolo apparso sull'Osho Times n 298

 

Pizzaziolo

 

Prima di venire in India ero completamente a digiuno di spiritualità e maestri spirituali; ero tutto su un altro pianeta. Non mi aspettavo di venire in India e inoltrarmi in chissà cosa…
Poco dopo il mio arrivo, ad Anjuna, Goa, mi rubarono la chitarra e due tipi vestiti di arancione e con il mala con la foto di Osho – io non sapevo ancora chi fosse – mi aiutarono a cercare di recuperarla in qualche modo.

Non ci riuscimmo e io ero disperato… Trascorsi del tempo con loro e a un certo punto misero una cassetta di Osho e, ascoltandolo, qualcosa scattò dentro di me…

Il giorno dopo partii per Pune, senza più la chitarra, ma verso una nuova avventura.
Arrivai a Pune l’11 dicembre, il giorno del compleanno di Osho, e mi affidarono il compito di aiutare le persone che venivano a inchinarsi davanti alla sua poltrona, gli toccavano i piedi o gli facevano namastè. A volte entravano come in trance e non riuscivano più a muoversi o a camminare da sole e io le assistevo.

Così mi ritrovai a stare tutto il giorno vicino a lui…
Fu un’esperienza molto toccante e mi sentii trasportato da questo uomo magnetico, super carismatico. Non parlavo ancora inglese, quindi non capivo quello che diceva, ma qualcuno traduceva per me…

Rimasi lì per 10-12 giorni durante i quali mi ammalai. Poi presi il sannyas e ripartii per Goa. Arrivai a Pune come Adriano e me ne andai come Tanmaya. Era il 1976. Ho ancora il vecchio mala.

A quel tempo ero ancora affascinato dall’India in quanto tale e partii per uno dei viaggi più avventurosi della mia vita: arrivai con la moto a Madras, sulla costa opposta di Goa, poi con la nave a Penang (Malesia) e mi inoltrai fino a Bangkok, Hong Kong e Manila.

Comunque tornai in Italia sannyasin e ogni tanto mi vestivo di arancione e indossavo il mala. Tutti i miei familiari pensavano che fossi andato fuori di testa, i miei amici anche… Ma io cercavo di seguire le indicazioni che Osho aveva dato a quel tempo.

Continuai tornare in India e fui catturato dalla generazione degli hippies – sesso, droga e rock’n’roll – e Goa offriva un’opportunità incredibile di spaziare in quel territorio. Per un po’ mi persi lì e venivo in India senza nemmeno passare da Pune.

Nel frattempo, mentre stavo in Europa, frequentavo i centri di meditazione di Osho. Incontrai Veeresh e…



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Tanmaya

TANMAYA