Da un articolo di Geeti apparso sull'Osho Times n 306
L’equinozio di primavera è il 21 marzo e forse non è un caso che Osho si sia illuminato proprio in questo giorno che segna il risveglio per eccellenza della natura…
L’energia che domina questo mese è quella di Marte, pianeta che governa anche l’Ariete, primo segno dello Zodiaco.
Sono tante le piante e i fiori che ci offrono le loro meraviglie in questo mese e camminando nei giardini possiamo sentire un’immensità di profumi che scaturiscono proprio dalle fioriture: magnolie, mimose, giacinti, narcisi, viole mammole, e molti altri fiori ancora, compongono il bouquet della fragranza primaverile che è un vero e proprio risveglio anche dei sensi.
Marzo è un tripudio di colori e profumi e anche con il cambiamento climatico rimane pur sempre il mese che segna il giro di boa.
Passeggiando nel tepore del sole di marzo possiamo ammirare le spettacolari fioriture dei tulipani, che negli ultimi anni si sono diffusi enormemente: non è necessario aspettare che arrivino dall’Olanda per vederne la bellezza, la possiamo cogliere anche nei nostri giardini.
I bulbi dei tulipani, messi a dimora tra novembre e dicembre, sbocciano tra marzo e aprile.
Il primo tulipano noto in Europa risale al 1554 e proveniva dalla Persia, dove i tulipani iniziarono a essere coltivati ben mille anni fa. Fu portato da un ambasciatore dell’Austria da Costantinopoli a Vienna e fu talmente apprezzato che si diffuse in tutta Europa. Quando il tulipano giunse in Francia, la moda scoppiò ovunque. Furono le fanciulle ad apprezzarlo maggiormente e iniziarono a portarlo nella scollatura degli abiti. Quando la moda si estese in lungo e in largo, i prezzi salirono a tal punto che lo sposo iniziò ad accettare come dote dalla futura moglie anche un solo bulbo di tulipano, che fu chiamato per l’appunto “mariage de ma fille” (matrimonio di mia figlia).
Dalla Francia la mania dilagò nelle Fiandre e successivamente in Olanda, dove compresero subito il potenziale economico e iniziarono a selezionare nuove varietà in coltura intensiva.
Fu creata addirittura una nuova unità di peso (il perit) per la valutazione dei bulbi. Ma essendo un mercato basato solo sul profitto il tutto crollò nel 1637.
Fu la prima grande bolla speculativa della storia e ciò che la rende così interessante è che l’oggetto dell’interesse collettivo era un fiore, un articolo alquanto insolito.
Nel settembre del 1636 i prezzi dei bulbi avevano iniziato a salire vertiginosamente, raggiungendo valori esorbitanti da lì a gennaio. Il crollo arrivò nel febbraio del 1637 e ancora oggi non è stato possibile stabilirne le ragioni. Qualcuno cominciò a sbarazzarsi dei bulbi di tulipano, scuotendo le certezze degli altri operatori, i quali di lì a poco furono preda della nevrosi e del panico e diedero inizio a forsennate vendite che trascinarono i prezzi ai minimi. In sei settimane i prezzi crollarono del 90%: utilizzando valori monetari attuali, è come aver pagato 50.000 euro un singolo bulbo e vedere ridursi il suo valore a solo 5.000 nel giro di pochi giorni. Nessuno onorò più i contratti e intere fortune sfumarono all’istante. Per molti che avevano venduto proprietà e oro per acquistare bulbi, fu la rovina. La febbre dei tulipani olandesi fu seguita da una depressione dalla quale fu possibile uscire solo molti anni più tardi.
Questa storia è solo per rendere omaggio al tulipano che si pensa arrivi dall’Olanda, ma nasce invece in Medio Oriente dove era simbolo dell’amore assoluto...
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