Da un articolo di Tarisha apparso sull'Osho Times n 307
Mi chiamo Tarisha e il Tantra è entrato a far parte della mia vita oltre 20 anni fa, grazie a Radha C. Luglio, la fondatrice della scuola TantraLife.
Oltre a essere diventato il mio metodo di ricerca e meditazione quotidiano, da diversi anni è anche la mia professione, sia in quanto direttrice della scuola TantraLife, sia in quanto insegnante in diversi corsi e training della scuola.
Ciò che mi spinse ad abbracciare completamente la via del Tantra all’inizio della mia avventura “spirituale” in questa vita, fu quella sensazione di sentirmi totalmente a casa nella visione di “Tantra Osho-style” che Radha propone e incarna quotidianamente.
Oggi che i corsi di Tantra sono disponibili ovunque e proposti in qualsiasi salsa, riconosco l’enorme fortuna che mi è capitata, potendo assorbire quasi alla fonte la visione del Maestro, una visione che ancora oggi è attualissima, nonostante stiamo vivendo in questo strano tempo di enormi cambiamenti in tutti gli aspetti della nostra vita materiale e spirituale.
Uno di questi cambiamenti epocali a cui assisto con molto interesse è la rivoluzione che sta avvenendo nel modo di vivere e sentire la sessualità, soprattutto nei giovani.
In quanto insegnante di Tantra, il tema mi riguarda molto da vicino, non solo perché l’energia sessuale è uno dei miei campi di indagine interiore, ma anche perché mi interrogo su quale sarà il ruolo del Tantra per una umanità che sempre meno definisce la propria identità di genere legandola a quella sessuale biologica. Inoltre, da laureata in sociologia della comunicazione, mi trovo anche a osservare attentamente il modo in cui la società e i media vivono e raccontano questo periodo di transizione verso quello che, a mio modesto parere, sarà la seconda grande rivoluzione sessuale.
Indubbiamente questo tema oggi è molto discusso, ma trovo che, salvo poche eccezioni, non ci sia un vero approfondimento e spesso assisto a una polarizzazione delle posizioni, atteggiamento tipico delle società che non sono ancora pronte a prendere atto di un fenomeno e in cui per la maggior parte delle persone è più facile nascondersi dietro una presa di posizione “idealistica”, anziché andare a sentire dentro di sé cosa risuona.
Vediamo quindi che nella maggior parte dei dibattiti pubblici si esplicitano due grandi posizioni, estreme, con cui fa comodo ai più identificarsi.
La prima posizione è quella che io chiamo la posizione “tradizionalista”: la biologia determina il sesso e quindi il genere delle persone. A questa idea si rifanno non solo le più estreme idee omofobe, ma anche tutti coloro che, seppur ammettendo che sesso e identità di genere non coincidano per tutti, la natura ha pur sempre la sua ragione e quindi in fondo “il maschio è maschio e la femmina è femmina”.
La seconda posizione è quella “della fluidità”, per cui sesso e genere non necessariamente coincidono, perciò è normale che una parte dell’umanità voglia definire il proprio genere non in base a criteri biologici o che non voglia affatto incasellarsi in alcun genere.
In questa polarizzazione sento che ciò che manca sono degli spazi in cui il confronto possa avvenire non sulla base di idee e preconcetti, ma sulla base di una profonda ricerca e osservazione interiore, e credo che il Tantra in questo avrà un ruolo fondamentale, soprattutto per le generazioni future.
Ciò che noto, infatti, è che persino...
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TARISHA