articoli

Dall'aerobica mentale

A quella... metafisica

Da un articolo di Shankara apparso sull'Osho Times n 308

 

Dance
 

 

Ho letto con profondo piacere che l’Istituto Osho Miasto ospita il corso di laurea in Counseling – Metaphysical Dance®, che ho intrapreso anni fa, e desidero condividere alcuni momenti della mia profonda esperienza trasformativa personale, spirituale e professionale.

Nella mia attività di Counselor in Metaphysical Dance ho ritrovato nelle persone le mie ferite e le mie paure che ho osservato, riconosciuto, pulito e trasformato durante il percorso; ciò mi permette di esercitare la mia profonda empatia così come l’ho sperimentata nei confronti di me stesso e riesco a sentire e ad accogliere la sofferenza e la bellezza degli altri.

Chi mi conosce mi definiva un tempo “un uomo di cuore”, ma anche un mentalista: ero capace di andare avanti ore a disquisire generosamente sul mondo e sulle cose, a rilanciare, a rivoltare i concetti, a renderli sempre attuali, in modo da tenere sempre in pugno la discussione. Questo all’esterno. All’interno, la mia mente mi dava un sacco di opzioni su come affrontare un tema, un problema, una questione aperta nella mia vita ed ero un eroe della resilienza, pur non piacendomi affatto il concetto che normalmente richiama!

Oh, come ero bravo nella mia resilienza intellettuale! Ho passato anni a cercare di adattarmi nelle situazioni, a contenere, a controllare il mio corpo e gli avvenimenti esterni e interni, a essere un buon figlio, un buon marito, un buon padre, un buon amante e a esercitare diligentemente i doveri che erano frutto delle mie credenze, determinati più da un obbligo (venivano da fuori) che non dalla loro importanza reale ed etica. Il realtà, nel profondo, tutti i doveri mi infastidivano e ciò che mi ha salvato è stata proprio la mia resilienza.

Avvertivo comunque la sensazione di essere un ostaggio del mio pensare in-cessante e dei giudizi su di me e sugli altri. Ansie e paure, mai riconosciute come emozioni sottostanti e determinanti della mia azione nel mondo, si rigiravano in testa in vortici inarrestabili, fino a riempire e intossicare tutto lo spazio. Non vedevo vie di uscita e, pur arrovellandomi e percependo che stavo facendo del mio meglio, finivo per avvilupparmi sempre più in quella catena tortuosa e ferrea che la mia mente aveva creato, rendendomi infelice e, da qualche parte, disadattato a vivere nel mon­do. E la mia vita era faticosa.

Fin da adolescente ho percepito l’anelito alla conoscenza che, da bravo figlio del mio tempo, affidavo alla mia mente; ero alla continua ricerca di risposte nel pensiero pedagogico, filosofico e psicologico, occidentale e orientale, antico e moderno, per comprendere il senso della mia esistenza e per arrivare in qualche porto dove trovare sicurezza nello stare nella vita e nell’andarle incontro.

Ho praticato anche molte discipline olistiche, ma restavo sempre un po’ in sospeso e dentro mi sentivo inadeguato, sempre un passo indietro e la mia resilienza non serviva a farmi sentire meglio. Il disagio era una costante nella mia vita e vivevo alla sua superficie.

Questo, fino a quando non ho incrociato Deepti e la sua Metaphysical Dance. In questo felice e vitale incontro ho intuito la grande differenza tra avere un cuore destinato ad altri collocati al di fuori di me e avere un cuore per me; ho colto che il metodo della Metaphysical Dance andava in quella direzione e che io potevo...



Se apprezzi il lavoro che facciamo, sostienilo acquistandolo. L'articolo continua su Osho Times n. 308 che puoi scaricare in versione digitale per soli 2,90 euro - al costo di un cappuccino hai 60 pagine di Osho energy - con un click ce l'hai per sempre sul tuo computer, smart phone, tablet. CLICCA QUI


 

Per ulteriori informazioni: www.oshomiasto.it

 

 

Shankara

SHANKARA