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Il profumo dell'essere

Alla ricerca dell'essenza

Da un articolo di Satyam sull'Osho Times n 310

 

Energia
 

“Sii nel mondo, ma non del mondo” è l’invito rivolto dai Sufi. Ma è anche un’affermazione di Gesù e l’abbiamo sentita ripetere più volte da Osho. Cosa intendevano?

Al momento della nascita, ogni bambino è un essere puro, incontaminato, con alcune caratteristiche che esprimono un’unicità irripetibile, quella che definiamo “essenza”. Non esistono due esseri uguali né mai esisteranno. Anche alcune peculiarità della nostra struttura fisica lo dimostrano inequivocabilmente; per fare solo due esempi, le impronte digitali e il timbro della voce, essendo inimitabili, possono diventare un lascia passare.

Allo stesso tempo, l’essenza nel bambino è ancora poco definita e confusa.

Man mano, con la crescita, si inizia a strutturare una personalità, costruita a imitazione del mondo degli adulti; dapprima i genitori, in seguito i vari insegnanti ed educatori e, più in generale, gli adulti significativi. Tutte queste figure, durante la loro crescita, hanno seguito lo stesso percorso, identificandosi sempre più con la personalità e perdendo gradualmente il contatto con la propria natura individuale essenziale. Questo processo è universale e interessa ogni tipo di società, di cultura, di ideologia, di religione.

Cos’è la personalità e come si differenzia dall’essenza, quella che chiamo qui “individualità”?

Persona era il nome della maschera indossata dagli attori nella Grecia antica. Si tratta infatti di una sovrastruttura o, detto in modo più semplice, un abito che indossiamo per proteggere la nostra parte più fragile e vulnerabile. È un miscuglio di convinzioni, idee, valori e anche di comportamenti e abitudini, il cui scopo fondamentale è offrire sicurezza, protezione e senso di appartenenza.

Col passare del tempo ci convinciamo che è necessario riconoscersi in una tribù, un clan, una comunità, un villaggio o una nazione per poter sopravvivere su questo pianeta.

C’è una storia che rende l’idea di cos’è accaduto a ciascuno di noi in tenera età.

 

In un tempo e un luogo molto lontani, esisteva un piccolo regno felicemente governato da un sovrano saggio, equanime e amato dal popolo. Una notte, il re ebbe il sogno premonitore di una catastrofe che stava per abbattersi sulla regione: cadrà una pioggia avvelenata che si infiltrerà in ogni falda acquifera e chiunque berrà quell’acqua impazzirà. Non possedendo strumenti per scongiurare tale sciagura, il saggio sovrano decise di mettere da parte una scorta d’acqua per sé, pensando: “Se anche tutto il mio popolo impazzisse, almeno io che ho la massima responsabilità di governare il paese, mantenendomi sano, sarò ancora in grado di assolvere il mio compito delicato di guida”.

Poco tempo dopo, il sogno si avverò e un po’ alla volta il re cominciò ad avvertire gli sguardi critici dei suoi sudditi: agli occhi di un matto è la persona sana ad apparire folle. Il sovrano riuscì a superare il disagio iniziale, ma a un certo punto anche i suoi ministri, i suoi collaboratori più stretti e persino la cerchia dei suoi familiari cominciarono a guardarlo con crescente diffidenza, facendolo sentire via via più solo e isolato.

Allora, sapete cosa fece a quel punto il re?

Non tollerando la situazione, bevve anche lui l’acqua avvelenata.

 

Questo racconto illustra la storia di ciascuno di noi. Intorno all’età che va all’incirca dai 5 ai 7 anni, ci stacchiamo progressivamente dalle qualità essenziali, identificandoci con una struttura di personalità superficiale, nell’illusione di essere accettati dalla società. Parlo di illusione, perché, come possiamo osservare in maniera molto puntuale al giorno d’oggi, basta che esprimiamo opinioni diverse dal pensiero dominante e ci ritroviamo spesso a essere emarginati, isolati e talvolta anche ampiamente criticati e avversati. Questo accade perché la diversità di un singolo individuo mette in discussione i falsi valori dominanti della maggioranza e minaccia l’oligarchia al potere. È sempre stato così, sin dai tempi antichi: Mansoor fu lapidato, Socrate fu costretto a bere la cicuta, Gesù fu crocifisso e Osho fu avvelenato in un carcere negli Stati Uniti.

Fortunatamente, anche quando ci convinciamo di essere la nostra personalità esteriore, la natura essenziale non sparisce. Anche se ignorata e non riconosciuta dagli adulti – che non possono fare diversamente, avendo perso il contatto con la propria e quindi la rifiutano – la nostra essenza si protegge, rimanendo nascosta sotto...



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Satyam