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Dedicato a Madre Acqua

OBA nella piscina riscaldata di Miasto

Da un articolo di Amina sull'Osho Times n 311

 

Cerchio in acqua
 

Fin da piccola, il mio amore per l’acqua è stato intenso. I miei genitori mi portavano ogni anno a fare le vacanze al mare, dove i giochi d’acqua riempivano le giornate. Verso il tramonto mi affascinava osservare le onde, che chiamavamo “cavalloni”, rincorrersi verso la riva, per poi lanciarmi in mezzo all’onda più alta e lasciarmi sommergere e travolgere e infine riemergere per ricominciare il gioco. Mi trovavo anche a osservare i disegni e le tracce lasciate sulla battigia dalla risacca, forme ondeggianti piene di piccole conchiglie e sassolini colorati, che immancabilmente mi attraevano e diventavano la mia raccolta.

Crescendo ho amato molti giochi d’acqua, pur vivendo in una terra, al centro della Toscana, dove l’incontro con l’acqua non era facile. Sono arrivati i giochi con le bolle di sapone, le sperimentazioni sonore con i bicchieri riempiti di acqua a diverse altezze, le matite acquerellabili per disegnare e colorare e, da più grande, le gite al fiume dove tuffarmi e rifrescarmi nelle calde estati della mia adolescenza.

A un certo punto della mia vita sono entrata in uno spazio di sofferenza spirituale; nella mia vita mancava qualcosa, sentivo una chiamata dentro di me, una voce che solo il mio cuore poteva sentire e alla quale non sapevo come rispondere. Ho scoperto che l’acqua, il contatto con questo prezioso elemento, calmava il mio corpo e la mia mente, così ho iniziato a immergermi quotidianamente nelle acque della vasca da bagno. Alla luce dell’esperienza di oggi, questa mia “terapia spontanea” trova riscontro in molte ricerche scientifiche, che riconoscono all’acqua, in ogni sua forma – corsi d’acqua, ruscelli, fiumi, laghi, torrenti, cascate – la capacità di creare benessere, rilassare, guarire.

Anni dopo ho intrapreso, così, il viaggio più importante della mia vita, quello dentro di me, verso l’espressione della mia creatività. Sono diversi i maestri e le maestre che ho incontrato nella mia via e alcuni di loro mi hanno segnata profondamente, ma è stato nel Buddhafield di Osho che ho trovato la vibrazione della mia anima.

Meera Kasue Hashimoto è stata la mia iniziatrice. La meditazione unita alla pittura con l’acqua mi ha regalato la meraviglia del lasciare andare, del permettere che sia ciò che vuole essere. Acqua e colori insieme hanno regalato ai miei occhi sempre nuovi mondi, creati dal mio stato di presenza e di meditazione. L’incontro, poi, con Prasad, Leela e Alvina ha approfondito la mia meditazione e mi ha aperta al mondo esoterico. Viaggiando sempre più nel mistero ho potuto, così, accedere a energie sempre più sottili che mi hanno sicuramente predisposta a un nuovo incontro con l’acqua. La mia ricerca spirituale si è sviluppata sempre più in profondità, fino a comprendere quanto bisogno avessi di tornare all’energia femminile e quanta sofferenza nascondessi dentro me.  Avevo una domanda: “Come fare?” ed è stato allora che si è manifestata la risposta: Madre Acqua stava entrando nella mia vita.

Grazie agli insegnamenti di Nirvano Martina Schulz ho così avuto accesso al metodo “Oceanic Bodywork Aqua” (OBA). Nutro una profonda gratitudine per Nirvano, perché come tutti i grandi maestri mi ha mostrato come trasmettere insegnamenti, indicando la via, ma rispettando il modo di percorrerla, sostenendo l’allievo nella sua ricerca.

L’OBA è un metodo dolce, che trova le sue radici nello sciamanesimo hawaiano. Avvicinarmi all’acqua, a un modo nuovo di portare il corpo nell’acqua, ascoltando le sue qualità – morbidezza, lasciar andare, accoglienza, ricettività, fluidità – mi ha aperta e ha sciolto qualcosa dentro di me. Potevo essere ciò che ero, spariva ogni giudizio dentro e fuori di me, tutto era dolcezza e c’era un grande “Sì!”. Sì a me, sì a riconoscere e dare valore alla mia parte femminile, sì a Madre Acqua, sì alla madre che mi ha portata nel grembo. Ed è stato come tornare a casa.

Le qualità tutte femminili dell’acqua hanno risvegliato in me stati d’animo e sensazioni che andavo ricercando: nell’abbraccio dell’OBA ho ritrovato il “cullamento”, il dondolamento primario, la sicurezza e l’apertura verso la fiducia e ho così potuto ricostruire...
 

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