La gioia, l’emozione,
il silenzio!
Cento persone che per sette giorni si sono dedicate esclusivamente alla meditazione… È successo a Osho Miasto nel settembre 2013!
Dalle lettere e condivisioni inviate agli organizzatori (OshoExperience e Miasto) e a Shunyo, che ha condotto il ritiro di Maha Osho Vipassana, ecco le impressioni, la gratitudine e l’entusiasmo di alcuni dei partecipanti
LE LETTERE
Amata Shunyo, molta, molta sincera gratitudine per te e tutti coloro che hanno contribuito a che questo evento accadesse.
Quando ho prenotato sentivo nel profondo che stavo prendendo un appuntamento con me stessa di grande significato. Presentivo che, pur non essendo nuova alla meditazione, questa disciplina di silenzio e di 9 ore di meditazione al giorno avrebbe rafforzato il nucleo di pace intorno all’ombelico. E così è stato, anzi è stato molto di più. Si è aperta una finestra da cui è entrata un’aria ricca di profumi e colori che è nuova, devo ammettere, fresca, e con la sensazione che sarà facile che resti aperta a lungo... o forse per sempre... non so, è difficile usare le parole.
Non ho nessun suggerimento o indicazione su come si potrebbe migliorare qualcosa, tutto è fluito con naturalezza, semplicità, ordine, trasparenza, tra di noi del gruppo, con gli “angeli” dello staff, con la presenza stupefacente della gente di Miasto che impreziosiva la cornice magica della Natura che abbonda.
La mia anima è stata “ingravidata” di silenzio e per ora mi viene molto spontaneo continuare a “sentire” il silenzio durante la giornata, o “corrervi” dentro appena posso e mi ricordo, qui, in questo benedetto “market-place”. E me lo ricordo così tanto più spesso del solito... è meraviglioso.
Le parole di Osho sono arrivate con sincronicità magistrale. I video e le citazioni arrivavano come frecce che colpivano il centro, facendomi ogni volta stupire e dire dentro di me: “Ma come fai a sapere che ho bisogno di ascoltare proprio questo, in questo preciso momento?”.
Tu, Shunyo, ai miei occhi e alla mia anima trasudavi Osho da tutti i pori e questo mi ha fatto scendere a un livello ancora più profondo di connessione con il mio amato maestro, che sinceramente non credevo disponibile in me, mi sembrava già di essere bella piena... e invece... non c’è fine alla profondità dell’Amore e alle meraviglie della meditazione. Grazie, thank you, merci, spasibo, arigato, Kovida
La Vipassana è un’esperienza ricca di contenuti; non è qualcosa di arido. Voglio che voi impariate la meditazione come un gioco, con gioia. Osho
Puoi forzarti a sedere in silenzio e a rimanere sveglio. Ma io non insegno quel tipo di Vipassana. Insegno una Vipassana che ti segue come un’ombra, che nasce dal tuo vivere totalmente. Osho
Siedi in silenzio; ascolta tutto ciò che accade intorno a te e rilassati; accetta, rilassati... e, all’improvviso, sentirai sorgere in te un’energia immensa. Quell’energia, come prima cosa, verrà percepita come un approfondirsi del respiro. Il respiro è il ponte tra te e il Tutto. Limitati a osservare, non fare nulla. Questo è ciò che il Buddha ha chiamato Vipassana: l’osservazione del respiro, la consapevolezza del respiro… l’essere attenti all’energia vitale che scorre nel respiro. Osho
Dovresti osservare i tuoi pensieri come nuvole che passano nel cielo. Tu non esprimi giudizi sulle nuvole... non sono né cattive né buone. Così sono i pensieri: una semplice onda sottile che ti attraversa la mente. Osho
Un miracolo di semplicità, tutto è fluito in armonia e silenzio. C’ero, c’eravamo, senza superfluo, nella meraviglia dell’essenziale. Mi risulta difficile spiegarlo a parole... in questi giorni osservare il respiro, fare la Dinamica, osservare il respiro, fare la Dinamica... ha mosso tante cose dentro di me che si muovono ancora nella profonda connessione che mi sono portata a casa. Sono piena di gratitudine per Osho, Shunyo, Miasto, Oshoba e il mio desiderio di conoscere me stessa. Amita
La Vipassana è stato un meraviglioso “viaggio” dentro a un silenzio esistenziale che mi sembra ancora magico e straordinario. Scivolare nel profondo in questa straordinaria condivisione... di niente, è stato così bello che qualche volta mi chiedo se sia stato vero e la pace sperimentata in quei giorni ancora mi pervade nel profondo lasciandomi aperto uno spazio prospettico verso la materialità della vita che prima non avevo sperimentato così a fondo. È stata un’esperienza unica che mi porto nel cuore con grande gratitudine per me stessa e per tutti quelli che con me l’hanno condivisa.
Prima di arrivare a Miasto per questo evento sentivo dalla mente tanta resistenza e invece è stato facile entrarvi e lasciarmi andare: ciò che mi ha aiutata è stato lasciare che le cose accadessero, accettare l’avventura del “nuovo” – e per me lo era – e portarvi il mio amore. Bhalia
Trovare parole per un’esperienza di silenzio è una contraddizione in termini. Io ho vissuto un viaggio dentro il mio corpo, dentro i pensieri, dentro le emozioni sentendo contemporaneamente che tutto questo era la superficie, lo strato superficiale. Sotto tutto questo qualcosa di immenso, un immenso silenzio, un’immensa pace emergeva come stato parallelo, nonostante i pensieri, le insoddisfazioni, la lotta, i problemi irrisolti. “Accetta e osserva”, una voce arrivava. Nel corpo la memoria di traumi passati si attiva e di nuovo sento dolori. Vengono e poi vanno. Inizia una profonda pulizia. La completa inattività mi costringe a guardare, a sentire.
Emozioni di paura e di rabbia che non voglio accettare, con cui combatto, il dolore che mi procura questa lotta impari è inutile, mi arrendo e alla fine osservo e piango, un turbine dentro che grazie alla Dinamica posso buttare fuori e lasciare andare.
Diventa più profondo il contatto con il silenzio. Essere tanti nella Buddha Hall. Una presenza silenziosa che ti avvolge, ti rassicura. Soli eppur insieme.
Gli alberi, i colori, il vento entrano dentro di me. Le ombre delle nuvole oscurano improvvisamente il cielo, vado su e giù. Non mi accetto, sono agitata. Smetto e riprovo a seguire il mio respiro. Più e più volte. Tocco come evanescente e sottile bambagia il silenzio e la calma. “Ama te stesso e osserva, oggi domani sempre” una voce arrivava chiara. La posizione a terra non la sostengo più, uso la sedia per un forte mal di schiena. Osho dice che non è necessario torturarsi per trovare una posizione giusta. Mi rilasso e continuo. Mi godo la nuova comodità. Il dolore alla schiena è lo sforzo, la tensione. Rallento. Cerco di mollare la presa. Alternare la posizione seduta e la camminata Zen dà sollievo, ritmicità e centratura. La mente è rallentata e la suo eco è più lontana, io meno identificata, meno attaccata. Nasce una nuova forza. Una profonda pace...
L’esplosione di vitalità alla fine del gruppo. La centratura. La compassione. Il pianto che inonda le guance è liberatorio. La gratitudine verso i compagni di viaggio, sconosciuti eppur vicini, verso i conduttori del gruppo, verso chi si è preso cura di noi in questi giorni, verso il maestro, verso l’esistenza… è grande. Amrita