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Senza gli Italiani...

...il mondo non sarebbe lo stesso!
 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 254

 

Osho

DomandaOsho, come e perché dio ha creato gli italiani?

Osho: Sanjayo, ti sei innamorata di un italiano? Altrimenti perché questa domanda? Ed è davvero una gran bella domanda! Quando l’ho letta ho dovuto consultare i registri Akashici, perché né la Bibbia né il Corano né i Veda dicono nulla a riguardo! Ed è davvero una questione molto importante. Il custode dei registri Akashici è il Maestro Kuthumi, ben noto ai Teosofi come Maestro K.H. Ho dovuto chiedere il suo permesso: “Fammi vedere solo una cosa, perché non conosco la risposta: come e perché dio ha creato gli italiani?”.
Il Maestro Kuthumi è rimasto stupito e ha detto: “Nessuno mi ha mai fatto questa domanda, né Blavatsky né Annie Besant. Chi è questa Sanjayo? Certamente una tipa esoterica!”.
Gli ho detto: “I miei sannyasin sono tutti dei tipi molto esoterici, metafisici! Fanno certe domande che se mai le facessero a un santo, lo farebbero scappare o cacciare via dal paradiso! Ma a me possono chiedere qualunque cosa”.
Ho dovuto cercare con insistenza, ma poi finalmente mi sono imbattuto in un breve passaggio. Diceva: “All’inizio c’era solo oscurità e… spaghetti. E dio amava gli spaghetti. Un giorno, stava mangiando gli spaghetti nell’oscurità e gli venne un’idea. Prese un po’ di spaghetti in una mano e un po’ nell’altra, le batté insieme e disse: ‘Wop!’. E il primo italiano apparve”. 
L’unica domanda che rimane (per favore, non fatemela!) è: chi ha creato gli spaghetti? Non sono riuscito a trovare la risposta nemmeno nei registri Akashici. E quando ho ripetutamente chiesto a Kuthumi, lui ha detto: “Zitto! Certe domande non sono scritte e non hanno risposta. Dio può fare qualsiasi cosa, può compiere qualsiasi miracolo. Chi gli impedisce di creare gli spaghetti?”.
Dissi: “Mi sembra difficile. Prima di tutto, chi mai creerebbe gli spaghetti, se non un italiano?”.
E tu chiedi “Come e perché...”.
Nei registri Akashici è scritto: il giorno in cui dio creò l’Italia, fu un giorno di grazia. Persino dio si è fermato a contemplare la sua opera con grande soddisfazione: “Ho superato me stesso! Che meraviglia! Guarda che splendido scenario! È un paese benedetto!” ha detto dio, compiaciuto, a se stesso.
Poi, per bilanciare le cose, ha creato gli italiani.
Una cosa è certa: senza gli italiani il mondo non sarebbe così bello, non sarebbe così interessante. Gli italiani hanno offerto un grande contributo. Un’altra cosa è assolutamente certa: senza gli italiani non ci sarebbe stata nessuna Comune qui, impossibile. Io non sono indispensabile, ma Deeksha sì! Anche se io non ci sono, potete restare qui, seduti in silenzio, ma senza Deeksha per quanto tempo ci riuscireste? 
Una signora stava raccogliendo un censimento in un quartiere italiano. Suonò un campanello e un uomo nudo aprì la porta. La donna era un tipo molto professionale, così fece finta di non averlo notato. Ma l’uomo le diede delle spiegazioni.
“Spero mi capisca, appartengo a un club di nudisti”.
“Non c’è nessun problema” disse la si­gnora “ho solo bisogno di qualche in­formazione, signore... Lei è sposato?”.
“Sì, tre volte”.
“Ha dei figli?”.
“Sì” disse l’uomo nudo. “Ne ho sette dalla mia prima moglie, dodici dalla seconda e quindici dalla terza”.
“Bene” disse la signora “forse lei non è un nudista, semplicemente non ha mai il tempo di vestirsi!”.
Gli italiani hanno dato davvero grandi contributi al mondo!

Un pittore molto timido incontrò una bella donna italiana in un bar e le chiese di posare per lui. La donna accettò, a patto che lui la pagasse cento euro.
Il pittore prese in prestito denaro da tutti i suoi amici e organizzò l’appuntamento. Una volta insieme, disse: “Signorina, quello che mi piacerebbe davvero, è dipingere il suo ritratto con il seno nudo”.
La donna accettò per il prezzo di duecento euro. A quel punto, il pittore cercò di vendere tutto quello che poteva e alla fine riuscì a raccogliere i soldi.
Quando la donna arrivò nello studio e posò con il seno scoperto, il pittore si eccitò così tanto che non poté resistere dal chiederle di posare interamente nuda. Lei fu d’accordo, ma chiese quattrocento euro.
Disperato, il pittore vendette i suoi dipinti preferiti e persino la sua at­trezzatura per dipingere, pur di raccogliere l’enorme somma di denaro.
Alla fine, la donna arrivò nello studio e si spogliò completamente. Il pittore era così eccitato che disse: “Oh! La pas­sione! Sto morendo di desiderio per te! Quello che voglio veramente è fare l’amo­re con te! Dimmi quanto... quanto?”.
“Ah” esclamò “lo stesso prezzo degli altri: dieci euro”.

Maria aveva sei figli, tutti con i capelli scuri. Il settimo, tuttavia, nacque con i capelli rossi.
Giovanni era furioso.
“Mi hai tradito!”, gridò rabbioso. “Confessa, questo non è mio figlio!”.
“Lo giuro, Giovanni, è tuo figlio. Lo giuro, lo giuro!”.
Ma Giovanni, in preda a una rabbia cieca, le sparò. Prima di morire, la donna gli chiese di avvicinarsi e gli sussurrò: “Devo confessarti una cosa, Giovanni. Questo è tuo figlio, sono gli altri che non sono tuoi!”.

Roberto partì per l’America con la promessa di chiamare Maria una volta sistemato. Prima di partire, i due strinsero un patto di fedeltà reciproca.
Due anni dopo, Roberto mandò a chiamare Maria. Il giorno del suo arrivo, le disse: “Wow, sei stupenda!”.
“E tu, Roberto, sei così bello!” 
disse Maria.
E subito si raccontarono le novità degli ultimi due anni.
“Lo sai, Maria” disse Roberto “questi due anni sono stati un grande sacrificio, ma sono stato fedele al nostro patto. Ogni volta che andavo con una donna ricordavo il nostro voto e mi toglievo da sopra di lei. E tu? Hai rispettato il nostro patto?”.
E Maria rispose: “Sai, Roberto, uscire da sotto è molto più difficile!”.
Senza gli italiani il mondo non sarebbe lo stesso, sono le persone più terrene. E io amo le persone terrene; sono le più radicate a terra. Non sono persone astratte, come gli indiani; non sono metafisiche. Questa è la loro bellezza.
E il mio lavoro qui è di creare una sintesi tra le persone del cielo e quelle della terra. Vorrei che i miei sannyasin fossero terreni quanto gli italiani e ultraterreni come gli indiani, perché se le tue radici non affondano nella terra, i tuoi rami non possono raggiungere le stelle. Più le radici vanno a fondo nella terra, più è alta la portata dei tuoi rami. Solo allora, potrai sussurrare alle stelle.

Finora è sempre esistita una suddivisione. Le persone terrene sono state condannate dalla comunità religiosa perché materialiste e le persone spirituali sono state giudicate dai materialisti come inconsistenti. Entrambe queste visioni sono vere, in un certo senso, ma solo a metà. E una mezza verità è molto più pericolosa di una bugia, perché sembra verità.
La verità completa è che un vero uomo, un uomo autentico e completo, avrà in sé delle contraddizioni. Sarà abbastanza vasto da contenere tutte le contraddizioni. Sarà uomo e una donna insieme. Sarà insieme terreno e ultraterreno. Sarà materialista e spirituale, senza conflitto. Finché questa sintesi non avverrà, il mondo rimarrà schizofrenico.
I miei sannyasin non devono essere ultraterreni e non devono essere solo terreni; devono essere entrambe le cose. Sto dando loro il compito più difficile da sempre: devono essere materialisti e spirituali, spirituali e materialisti. Devono abbandonare la divisione del mondo in questo o quello, in questo lato e quell’altro. Devono creare un ponte tra i due. E una volta realizzato quel ponte, l’uomo sarà completo per la prima volta. E un uomo completo è santo. L’uomo spirituale non è santo come non lo è l’uomo mondano, perché entrambi non sono ancora completi. Non sono santi, perché sono solo metà, e ogni persona a metà è destinata a soffrire. Non può essere felice, non può celebrare, non può sapere che cos’è una vita di benedizioni.
Devi capire che anche la polvere è divina, che il tuo corpo è un tempio. Devi diventare Zorba il Buddha!

Testo di Osho tratto da: Tao: The Golden Gate, Vol. 1 #


​Apparso su Osho Times n. 254