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Parole e significati

Nella visione di Osho
 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 255

 

Osho

Coscienza e Beatitudine 

La coscienza e la beatitudine sono due aspetti di un solo fenomeno: da un lato è coscienza, dall’altro è beatitudine. Esattamente come l’incoscienza e l’infelicità sono correlate, sono aspetti di un unico fenomeno: da un lato l’incoscienza, dall’altro, l’infelicità. È impossibile essere consci e infelici, così come è impossibile essere inconsci e beati. Cerca uno e troverai anche l’altro; non c’è bisogno di cercarli entrambi. E il mio suggerimento per te in particolare è: cerca la coscienza, perché per te sarà più facile. 
Tu sei incline all’intelligenza, non al sentimento. Il tuo coinvolgimento è nel pensiero. Pensi troppo.
Una persona che pensa può facilmente diventare conscia; una persona che sente può facilmente diventare beata. Quindi per la persona che sente, il viaggio inizia con l’essere beata; per il tipo che pensa il viaggio inizia dall’essere conscia.
Quindi trasforma la tua energia che è impegnata nel pensiero in coscienza. Piuttosto che identificarti con i pensieri che ti arrivano, osservali; non diventare identificato. Basta guardarli come una processione, separati da te. Sono separati. Sei sempre un testimone. Non perderti nella folla dei pensieri. Resta distaccato, come in piedi sul ciglio della strada, lascia passare il traffico e piano piano diventerai sempre più distaccato, distante. Più sei distaccato, più sei distante. Presto vedrai che i pensieri arriveranno ancora, ma non ci sarà più la vecchia ressa. I pensieri arriveranno, ma la loro presa su di te diminuirà. Arriveranno, ma saranno pallidi, deboli, non così sani e forti come in passato, perché la loro forza dipende dalla tua identificazione con loro.
Quando ti identifichi con il pensiero, il pensiero diventa molto forte. È sulla tua energia che il pensiero vive. Un pensiero è un parassita: ti sfrutta, può possedere tutto il tuo essere. Più sei distaccato, più ti osservi, più vedrai che i pensieri sono rumori lontani e distanti. Lentamente perderanno significato e il giorno in cui perderanno ogni significato, scompariranno. Quando non darai più loro alcuna importanza, scompariranno. Arrivano solo perché sono accolti come degli ospiti. 
Quando diventeranno sgraditi, ignorati, smetteranno di venire. 
E il giorno in cui il non-pensiero entrerà nella mente, tutta l’energia sarà disponibile per essere conscio; e la coscienza si solleverà in direzione verticale.
I pensieri si muovono orizzontalmente: un pensiero seguito da un altro, seguito da un altro ancora. Si muovono orizzontalmente. La coscienza si muove verticalmente: va sempre più in alto. I pensieri si muovono come un fiume, la coscienza si innalza come un albero. Ma può innalzarsi solo se l’energia non è più coinvolta nei pensieri.
Quindi questo è il tuo lavoro: devi diventare più vigile, consapevole, conscio del tuo processo di pensiero, distaccato e distante. E mentre diventi distante inizierai a sentire una grande beatitudine insorgere in te senza alcuna ragione. Nello stesso vuoto che era occupato dai pensieri, sorgerà la beatitudine. Nella stessa vacuità in cui i pensieri si accumulano e si affollano continuamente, sorgerà la beatitudine.
La natura aborre il vuoto. 
È vero per la natura esteriore, è anche vero per la natura interiore. Quando crei un vuoto nella tua mente, immediatamente qualcosa che è sempre stato lì dentro di te, in attesa di un po’ di spazio, inizia a diffondersi. 
E quel fenomeno è beatitudine. 1

Conoscenza e saggezza 

​La conoscenza è qualcosa che si acquisisce con la mente, proviene dall’esterno. La conoscenza non può mai essere originale! Per sua stessa natura, non può essere originale, è presa in prestito. La saggezza è la visione che ha origine in te: non arriva dall’esterno, cresce dentro di te. Non assomiglia al fiore artificiale in plastica che vai a comperare al mercato. È una rosa vera, che cresce sulla pianta, che nasce dalla pianta: la rosa è il canto della pianta. Arriva dal nucleo più intimo della pianta, nasce dalla sua profondità. Un giorno è inespressa e il giorno seguente è sbocciata; un giorno non è visibile e il giorno seguente si manifesta. 2


Essenza divina 

 

Non posso assumermi la responsabilità di crearvi! 
Sarebbe il vero peccato originale!
Io non sono dio, ma ho conosciuto l’essenza divina, in me, in te, ovunque. L’essenza divina è una qualità, un profumo che permea l’intera esistenza. L’unica differenza tra me e te è che io ne sono consapevole e tu non ne sei consapevole, altrimenti non c’è alcuna differenza. Io sono sveglio, tu sei addormentato. Siamo esattamente uguali, partecipiamo alla stessa esistenza, respiriamo la stessa essenza divina, viviamo nello stesso oceano di essenza divina. Siamo pesci dello stesso oceano, ma io sono conscio e consapevole del mare, dentro e fuori. 2



Testi di Osho tratti da: 
1. Hallelujah! #22
2. The Dhammapada Vol. 8 #4 q.3




​Apparso su Osho Times n. 255