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Si fa presto a dire... TANTRA

 
I molteplici aspetti di una tecnica, 
o meglio di un modo
di relazionarsi alla vita,
che sta suscitando 
un interesse sempre maggiore
 
Da un articolo apparso su Osho Times n 198
 
 
 
Cos’è veramente il Tantra?
Semplicemente un metodo – al contempo esotico e naturale –
per migliorare la propria vita sessuale? 
O un’antica misteriosa filosofia orientale?
In realtà può essere tante co­se,
ma di sicuro porta a una migliore conoscenza di sé...
Bali intervista alcuni partecipanti a diversi workshop di Tantra,
che ci svelano le loro diverse esperienze.
 
 
E ho scoperto che al di là del sesso... c’è l’amore!
Anam, di Roma
 
Bali: Parlami un po’ di te...
 
Anam: Conosco Osho da 3-4 anni. L’ho conosciuto attraverso dei libri che mi aveva regalato la dottoressa con cui facevo ipnosi. Con lei ho lavorato molto sul watcher, sull’osservare se stessi, sull’essere testimoni e anche leggendo libri di Osho ho iniziato a cercare di comprendere sempre di più questo fenomeno. 
Ho avuto una vita abbastanza complessa... sono un attore e ho cercato, all’interno di una società che ci impone determinati traguardi, di realizzare dei sogni, i sogni di tutti, che non erano i miei e l’ho scoperto proprio adesso! 
C’era la casa da comprare, la bella macchina, le donne... e per vent’anni ho fatto tutte le esperienze possibili non godendo mai di pace, serenità, silenzio; praticamente non sono mai stato felice. 
La vita mi ha portato per una serie di vicissitudini a voler guardare dentro e non più fuori, a cercare verso l’alto e nel profondo. E in questo Osho è stato uno stimolo meraviglioso. Sono molto curioso e vengo da tante esperienze legate alla droga, alla voglia di non pensare, di fuggire da questo malessere e di sperimentare.
La meditazione per me non è altro che rallentare la mente per entrare finalmente in contatto con me stesso e scegliere cosa è giusto e cosa non è giusto per me, per la mia vita. La consapevolezza quindi di poter scegliere una cosa oggi e domani di fronte alla stessa situazione scegliere di non farla, questo è quello che ho ritrovato in Osho e che per me è fondamentale. 
 
Bali: Come hai iniziato col Tantra? 
 
Anam: In Italia ho partecipato a una serie di seminari sull’amore e sul Tantra, ma in realtà erano tutte scuse perché volevo entrare in contatto con il mondo di Osho e la meditazione.
Sono state esperienze bellissime. Nel gruppo del Tantra sono entrato in contatto con problematiche che non sapevo di avere: per me il sesso era una cosa “forte”, ero stato anche protagonista di film porno e quello per me era il massimo del sesso: una donna, due, tante donne, ma non ero felice... e lì ho scoperto, in un seminario di sette giorni, quanto è bello l’amore!
Sì, l’amore non il sesso! Nel seminario ho scoperto il tocco, ho scoperto il respiro, ho scoperto questa connessione bellissima di energia con la donna, mentre di solito il contatto che avevo era solo con l’involucro, con la superficie. Qui sono andato oltre, in sette giorni ho fatto tutto quello che nella mia vita non ero mai riuscito a fare.
Poi sono arrivato a Pune e mi sono “ritrovato” in un altro seminario sul Tantra, bellissimo! Per tre giorni nel Watching the fire sono entrato in contatto con qualcosa di inimmaginabile per me. 
Dal secondo giorno ho voluto condividere con tutti i partecipanti la gioia e la gratitudine che sentivo per tutti loro, per la loro presenza, vedevo la loro bellezza... erano dei perfetti sconosciuti, non li avevo mai incontrati prima, ma era proprio quello che sentivo!

Per vent’anni avevo represso e tenute bloccate le mie emozioni e invece al terzo giorno del gruppo – immerso nel contesto meditativo: Dinamica al mattino, Kundalini al pomeriggio, tutti i giorni – l’energia che pulsava dentro di me ha iniziato a montare finché non è esplosa e la mia pancia ha riconosciuto che quelle erano le emozioni che cercavo da sempre nella mia vita! Dentro di me, quelle emozioni erano presenti, forti e vere. Il mio corpo ha iniziato a tremare, durante un esercizio con una ragazza e abbiamo provato una sensazione unica. Il mio corpo trema ancora oggi e sento molto questa energia che si è liberata grazie alle meditazioni di Osho. Mi sono chiesto cosa fare di tutta questa energia e i conduttori del gruppo mi hanno invitato a usarla per me stesso, per continuare a meditare, per allargare il mio spazio interiore... 
Sono qui per sperimentare, sto imparando tante cose e credo che a casa tornerà un uomo diverso, più ricco sicuramente e più sensibile.
 
 
Il Tantra e i chakra, l’energia, il respiro...
Shivan, canadese, vive e lavora soprattutto in Asia
 
Bali: Hai appena finito il workshop di Tantric Energy Reading. Avevi già lavorato prima con il Tantra?
 
Shivan: Sì, avevo seguito Tantric Consciousness l’anno scorso. Questo corso è stato diverso, ma è andato molto in profondità. Si lavora coi chakra, ascoltando il nostro sistema energetico, soprattutto il chakra del cuore. Si diventa sensibili ai messaggi e alle sensazioni ed emozioni che ciascuno di questi chakra cerca di comunicare. Poi ci basta sentire invece di pensarci da un punto di vista mentale. Sentire cosa dice il mio corpo quando guardo – te o un’altra persona – quali sentimenti, quali impressioni, quali idee. Ed è stato davvero incredibile quando poi abbiamo iniziato a condividere quello che avevamo percepito, come con questa apertura si riuscivano a “leggere” cose dell’altro, anche profonde, che non potevamo sapere, visto che non c’eravamo mai incontrati prima.
In realtà è stato molto affascinante e si può davvero utilizzare nel mondo di tutti i giorni ed essere sensibili, essere più nelle sensazioni e nelle emozioni invece che essere sempre nella mente, cercando di capirci qualcosa, cercando di ragionarci, di pensare.
 
Bali: Avevi idea che fosse una cosa del genere o è stata una sorpresa?
 
Shivan: Conoscevo già il tipo di lavoro che fanno Homa e Mukto, ma in realtà mi ha un po’ sorpreso... non avevo molte aspettative, ma ho trovato il gruppo davvero utile, mi ha aperto gli occhi rispetto a un sacco di cose in termini di energia e di fiducia nelle mie impressioni, delle mie emozioni, delle mie sensazioni.
 
Bali: Molta gente collega il Tantra solo al sesso, ma qui mi sembra di capire che si tratti di un altro livello...
 
Shivan: Sì, questo è un Tantra che mette l’energia sessuale da una parte, per così dire, e si occupa di aprire i nostri centri di energia. In Occidente si pensa che Tantra non sia nient’altro che sesso, ma qui si tratta di consapevolezza energetica, delle varie energie e sensazioni, e di come possiamo utilizzarle nella nostra vita di tutti i giorni. Diventare consapevole di quali sono le aree nel mio corpo dove c’è più energia, dove sono aperto, dove respiro... è un respiro profondo o superficiale? Il lato puramente sessuale del Tantra è solo una piccola parte, mentre esplorare tutte queste altre energie è davvero molto illuminante. E poi in realtà è piuttosto “nutriente”: mi sento molto vitale quando mi rendo conto di tutte queste energie e riesco a essere di più nel mio corpo: mi sento più sveglio, mi sento più vivo ed è molto bello! 
E questo mi serve nella vita di tutti i giorni: se mi ritrovo stanco o anche solo un  po’ annoiato o chiuso o qualsiasi altra cosa, posso entrare in contatto con la consapevolezza e l’energia del mio corpo, del mio cuore... respirare nel cuore, nel plesso solare e mi accorgo come tutto cambi rapidamente. Un cambiamento molto brusco improvviso e veloce e non ha nulla a che fare con il sesso o la sessualità, è semplicemente l’energia nel corpo.
 
Bali: È qualcosa che puoi utilizzare an­che sul lavoro, o quando fai musica...
 
Shivan: Certo, assolutamente. Perché quando la nostra energia vitale è attivata, poi si irradia da sola in tutto ciò che facciamo. Quando siamo chiusi e contratti questo influenza tutto ciò che stiamo facendo. Io mi accorgo subito di come faccio musica quando la mia energia è aperta, è un’esperienza completamente diversa! E anche tutte le altre cose che faccio e come sto con la gente e il loro rapporto con me quando sono aperto alla mia energia, oppure quando sono chiuso, o spento. È sempre affascinante per me accorgermi di tutte queste cose. E credo sia un’esperienza importante per tutti: esplorare quel livello della loro, come dire... umanità... un livello energetico diverso dal vivere continuamente nel mentale.
Poi è cambiato molto anche nella mia meditazione: mi è molto più facile andare oltre la mente. Certo, lei è sempre di corsa, sempre occupatissima, ma quando torno a me stesso, al mio respiro, all’energia del mio corpo, entro poi in uno stato meditativo in modo molto più veloce. In fondo si tratta solo di essere più consapevole di ciò che l’energia del mio intero corpo sta facendo e focalizzarmi su quello invece di concentrarmi sul mio cervello.