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In cammino

Ai piedi del maestro.
Un articolo di Adhiraj che insieme a Pushan ha tenuto vari eventi all'Oshofestival

Da un articolo apparso su Osho Times n 256

 

Adhiraj e Pushan
 

Si dice che arriva il momento in cui il maestro appare nella nostra vita e che questo momento non tarda nemmeno di un minuto. Quando siamo pronti il maestro è lì e ci invita nel profondo del nostro essere.
Questo è un breve racconto del mio viaggio.
Nascere in Grecia da genitori che hanno deciso di separarsi presto mi ha dato un ambiente non convenzionale in cui crescere, un ambiente dove i valori e le strutture tradizionali non c’erano. Guardando indietro mi sento grato per questo. Naturalmente anche la Primal Therapy ha aiutato molto in questo senso!
Intorno al 2000, mia sorella e mia madre avevano appena finito un gruppo di Reiki e volevano fare pratica.
Io pensavo: “Che cose stupide che fanno!”, ma acconsentii a ricevere una sessione.
Ero sdraiato e, mentre loro prendevano posizione per trattarmi la testa e i piedi, iniziai a ridere, così tanto, e a dire loro: “Streghe! streghe!”.
Ridere, rilassarmi e poi ricevere crearono dentro di me una sensazione e uno spazio tali che dopo la sessione mi sentii attratto a esplorare ulteriormente.
Feci Reiki livello 1 e 2 e venni a sapere che il Reiki master era un discepolo di Osho.
Nei suoi gruppi ricordo di essere stato colpito dall’enfasi sulla celebrazione: ottimo cibo e torte gustose senza sensi di colpa, solo puro godimento. Inoltre era la prima volta che avevo sentito qualcuno dire che era bello avere la febbre o arrabbiarsi!
E avevo sentito alcuni partecipanti parlare di un luogo in India dove si praticavano meditazioni, danze, tiro con l’arco zen, tai chi… Mi appariva come una terra promessa!
Nello stesso periodo iniziai a partecipare quasi ogni mese a un gruppo di Costellazioni Familiari guidato da uno studente di Hellinger.
La mia vita stava decisamente cambiando corso: posi fine alla mia lunga relazione e si avvicinava il momento di andare a Pune.
Niente poté prepararmi al mio arrivo in India. Gli odori e i suoni alla mia uscita dall’aeroporto, al mattino presto, furono un’espansione culturale!
Mumbai stava iniziando a svegliarsi e io, seduto su una jeep per le tre ore del viaggio verso Pune, dopo un lungo volo, vedevo scorrere nuove immagini che il mio cervello impastato dal fuso orario cercava di elaborare!
Non avevo mai pensato che ci fosse un luogo sul pianeta dove gli automobilisti suonano il clacson più che in Grecia!
In India ho visto per la prima volta sul retro dei camion le parole “HONK PLEASE” (suona il clacson per favore) scritto a grandi lettere super colorate!
La mia mente era messa a dura prova a ogni passo di quel cammino!
Registrarmi, fare un test dell’HIV alla Reception del Resort e procurarmi una robe bordeaux furono i passi successivi per entrare nell’atmosfera misteriosa e giocosa dei suoni danzanti che sentivo arrivare da lontano. Più tardi avrei scoperto che era la Dance Celebration che si tiene ogni mattina in Buddha Grove, il grande spiazzo di marmo bianco dove un tempo Osho teneva i suoi discorsi.
Sentivo di entrare in una terra meravigliosa e dentro di me la sensazione era di essere esattamente nel posto giusto: il sapore di qualcosa che si assestava e un’esperienza interiore che già si armonizzava con ciò che accadeva tra le mura del Resort!
Come se non ci fosse motivo di guardare oltre, tutto stava accadendo proprio lì!
I bambù attirarono la mia attenzione. Non avevo mai visto dei bambù così maestosi nella mia vita! Erano alti 30-40 metri e mossi dalla brezza emettevano dei suoni scoppiettanti, come se si stessero parlando!
Le nuove esperienze si riversavano l’una nell’altra. L’Auditorium a piramide dove ho fatto la meditazione Dinamica per la prima volta, l’enorme piscina, centinaia di persone in abiti bordeaux e la sensazione generale di festa erano incredibili!
La mia prima Dinamica nell’enorme quadrato dell’Auditorium alle sei del mattino fu una rivelazione! Durante lo stadio della catarsi mi sembrava di essere in un campo di battaglia insieme ad altre 200-300 persone! Che energia e che spazio di accettazione! L’ho amata!
Mi informai sui gruppi offerti e mi iscrissi a Opening to Pulsation, un workshop di tre giorni nel seminterrato di un edificio con pareti imbottite di cuscini! Intenso e super divertente!
Nelle due settimane in cui rimasi al Resort presi anche il sannyas. 
Consegnai la mia foto e ricevetti una lettera con su scritto il nome “Anand Adhiraj”.
Anand significa “beatitudine” e Adhiraj significa “imperatore”.
Quando lessi che Adhiraj voleva dire imperatore mi sentii così in imbarazzo pensando al momento in cui qualcuno mi avesse chiesto il significato del mio nome, soprattutto se si fosse trattato di una bella ragazza!
Pensai che a udire “imperatore” la gente avrebbe pensato che ero così pieno di me! Una specie di VIP spirituale!
Tra le molte persone interessanti che incontrai, c’era un amico messicano che mi parlò di un training di Respiro che sarebbe accaduto in Grecia proprio quell’estate. Ricordo di aver sentito che non c’era modo che me lo lasciassi sfuggire. Non sapevo chi lo avrebbe condotto o di cosa si trattasse, ma mi sembrò che fosse esattamente la cosa giusta per me.
Mentre si stava avvicinando la data della partenza, feci un giro della Multiversity Plaza dove erano esposti gli annunci dei gruppi in arrivo su piccoli poster colorati. I miei occhi passavano da uno all’altro e improvvisamente si fermarono con intensità e sentii il mio cuore sobbalzare di gioia. “Osho Mystic Rose” c’era scritto e sotto c’era l’immagine di una bella rosa rossa completamente fiorita.
Sapevo che quello sarebbe stato il passo successivo a cui non avrei mai rinunciato.
Iniziava a febbraio, quindi avevo giusto il tempo di tornare in Grecia, annunciare al mio amorevole nonno che non avrei più lavorato per la sua ditta, non sapendo come l’avrebbe presa, dire addio a tutti i miei amici e ripartire per l’India! Semplice!
Tornai ad Atene e promisi a me stesso che per una settimana non avrei detto niente a nessuno delle mie intenzioni. Pensai che se quello che sentivo era solo un’emozione destinata a svanire, una settimana sarebbe stata suf­ficiente a distogliermi da questo drastico cambiamento della mia vita.
Significava in un certo senso lasciare alle mie spalle ciò che mi faceva sentire al sicuro e 
che era considerato ac­cettabile dalla società greca, per avventurarmi nell’ignoto, come salendo su una piccola barca e confidando che i venti mi avrebbero trasportato attraverso l’oceano.
La mia mente a quel punto non aveva mol­to spazio. L’esaltazio­ne esplosiva del mio cuore e della mia pancia durò per tutta quella settimana e al suo scadere annunciai a mio nonno e ai suoi soci che avrei lasciato la ditta. Uno dei soci mi offrì persino una macchina sportiva decappottabile se avessi cambiato idea. Ma non era una decisione per la mente, il mio cuore era già sull’aereo per l’India e nel giardino del maestro.
Quando mi trovai veramente sull’aereo pensai: “Invece di andare a fare un master, vado dal maestro (“master” in inglese, N.d.T)”.

Mi tuffai nella Mystic Rose dove incontrai Varidhi e Devena, i facilitatori. C’era una complementarietà così meravigliosa tra loro!
Devena aveva una presenza premurosa, piena di chiarezza e giocosità, e Varidhi mi sembrava un amorevole uragano di energia grezza. Un’umanità profondamente terrena che allo stesso tempo arrivava a toccare scherzosamente le stelle con molta facilità.
Solo alla fine del processo parlai con Varidhi per dirgli che come lui arrivavo anche io dalla Grecia. Era molto sorpreso!
Proprio nel suo centro di meditazione, Afroz, il più grande della Grecia, sarebbe anche accaduto il training di Respiro di cui mi aveva parlato l’amico messicano, l’Osho Diamond Breath Training, nel giugno successivo.

L’estate e la prima visita ad Afroz stavano per arrivare. Mi sentivo così fortunato che un posto simile esistesse proprio in Grecia. Dovevo solo guidare e prendere un traghetto per arrivarci: molto più vicino di Pune. 
Ricordo di essere arrivato e di essermi seduto nella sala da pranzo quando un uomo di mezza età con i capelli biancastri e gli occhi blu molto chiari venne da me e mi chiese: “Sei qui per il Training di Respiro?”.
Risposi: “Sì! Anche tu ?”.
Lui rispose con un piccolo sorriso e senza dire nulla si allontanò tranquillamente. Avevo appena incontrato Devapath, il direttore dell’Osho Diamond Breath Training. Un uomo dal cuor di leone innamorato di Osho e della meditazione. Fuori dagli schemi, con un grande potere personale e un’incredibile innocenza e sensibilità che incantano senza eccezioni i partecipanti ai suoi gruppi. Non avrei certo immaginato quel giorno che dopo quasi 15 anni mi avrebbe chiesto di far parte del team dell’Osho Diamond Breath Training a Miasto.

Al mio secondo viaggio a Pune incontrai Devageet. Solo più tardi venni a sapere che era stato il dentista di Osho. Provavo un’attrazione particolare per lui e il suo lavoro, il Transomatic Dialogue, che aveva creato dopo aver ricevuto istruzioni da Osho su come il corpo trattiene i ricordi e per trovare il modo per riportarli alla coscienza, cosa di grande valore per un meditatore.
L’intensità, l’immediatezza, l’umorismo e l’amore di Devageet per Osho creavano una combinazione che ai miei occhi appariva molto vicina alla dinamite: era esplosivo, intenso e strabiliante!
A quel tempo la Dinamica nell’Auditorium era guidata dai facilitatori dei gruppi e quando fu il turno di Devageet provai un grande sostegno e un’enorme gioia!
Mi parlò del training che offriva al Resort e dei gruppi che teneva in tutto il mondo e per me diventò chiaro che mi sarei immerso il più possibile in quel lavoro.

Gli anni successivi furono pieni di gruppi e corsi di formazione, durante i quali incontrai tantissimi compagni di viaggio.
Ora la mia vita è alimentata da tutti gli incontri e i processi vissuti negli ultimi 18 anni, nella condivisione con persone di diverse nazionalità. È incredibile per me vedere le differenze che si trovano sulla superficie e le profonde somiglianze che ci uniscono, non importa dove siamo cresciuti.
La visione di Osho di un nuovo uomo, Zorba il Buddha, è l’ispirazione che mi dà la gioia per viaggiare e condividere con le persone i diversi approcci per esplorare il corpo e cosa c’è dietro.
Che si chiami Transomatic Dialogue, Osho Diamond Breath o Terapie Meditative, il nucleo è lo stesso: sono tutti processi progettati per rimuovere gli ostacoli alla meditazione. Questo è per me Osho Therapy. 
Guardando indietro, mentre scrivo questo articolo, sorge una profonda gratitudine per la mia vita prima del sannyas e per la vita nel sannyas che si sta ancora svolgendo. 
Nei più grandi punti di svolta nella mia vita c’è sempre stata la presenza di Osho e la fragranza delle persone che sono state in contatto diretto con lui.
Osho è stato definito il maestro dei maestri, non solo perché ha parlato di maestri, approcci e tecniche sviluppati in passato, ma anche perché ha creato nuove tecniche e processi per l’uomo moderno per approfondire la meditazione o scoprire se stessi. Creare strumenti pratici per esplorare e rilasciare le tensioni del condizionamento è un lavoro enorme.
Nulla di ciò che ho letto o sentito mi ha mai toccato più di questo uomo indiano che parla allo stesso modo al mio intelletto e al mio cuore.
Mi inchino al genio spirituale e alla presenza eterna che chiamiamo Osho, perché sento che continua a invitarmi e sorprendermi!
Una danza in giocosità, senza regole o confini, se non i limiti della mia consapevolezza.
“Perdonatemi e dimenticatemi” ha detto “perdonatemi, perché sarà difficile dimenticarmi”.
Ah! Che maestro!


Continua con la condivisione di Pushan su  Osho Times n. 257

Per maggiori info sul loro lavoro: www.diamondbreath.de