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Cristallizzazione e sincronicità 

Attraverso l'arte dell’ascolto

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 256

 

Osho

L’attenzione è un’arma a doppio taglio. A doppio taglio perché colpisce sia l’ascoltatore che l’oratore e li unisce al tempo stesso. È un processo molto importante. Gurdjieff ha trovato la parola giusta per definirlo: cristallizzazione. 
Se un uomo è veramente attento, non importa a cosa – xyz, o qualsiasi altra cosa – nel processo stesso dell’essere attento si integrerà, si cristallizzerà: concentrandosi su una cosa, si focalizzerà sul suo essere. La persona che ascolta con attenzione certamente raggiunge la cristallizzazione, ma è solo metà della verità e mezza verità può essere più pericolosa di una bugia completa.
L’altra metà diventa possibile quando non stai solo leggendo un libro, o recitando un mantra, o guardando una statua, ma sei in sincronicità profonda con un altro essere vivente. Non lo chiamo amore e nemmeno amicizia, perché potrebbe fuorviarti, pensando di conoscerlo già. Lo chiamo sincronicità, così devi pensarci e dedicargli un po’ del tuo essere.
Quando sei veramente attento, la sincronicità succede. Può essere anche solo guardare un tramonto, o un semplice fiore, o goderti la gioia di bambini che giocano su un prato. Ma è necessaria una certa armonia. Se succede, c’è attenzione. Se succede tra maestro e discepolo, sicuramente hai tra le mani il diamante più prezioso che possa esistere.


Comprendere come persone diverse ascoltano in modo diverso

Passo 1: Raduna venti amici e sedetevi in cerchio. Dai un foglio di carta a ciascuno di loro. Poi la prima persona nel cerchio scrive una frase sul suo foglio e la dice nell’orecchio della persona che le sta vicino. Questa ascolta la frase, la scrive sul suo foglio, tenendo il foglio con sé, e dice la frase alla persona successiva.
Passo 2: Continua così fino all’ultima persona e sarai sorpreso: quando la frase ritorna alla prima persona non è la stessa frase. Molto sarà cambiato, molto sarà stato aggiunto, molto sarà stato tolto. Accade in un esperimento di mezz’ora e quando le parole sono state trasmesse nella memoria per secoli, è naturale che molto sia cambiato… E non c’è possibilità di verifica.


L’arte di ascoltare

La mente è bombardata di continuo e da tutti i lati da ogni genere di pensiero. Per proteggere se stessa, ogni mente ha creato un sottile muro di “respingenti”, in modo che quei pensieri rimbalzino indietro e non entrino. Lentamente quei respingenti crescono così tanto da non lasciar passare nulla. Anche se volessi lasciar passare qualcosa, non sono più sotto il tuo controllo e l’unico modo per spezzarli è spezzare i tuoi pensieri.
Diventa soltanto un testimone dei tuoi pensieri e quando cominceranno a scomparire, non ci sarà più bisogno dei respingenti per proteggere quei pensieri e cominceranno a cadere.
Sono tutti fenomeni astratti, quindi non puoi vederli, ma i loro effetti ci sono. Solo l’uomo che sa meditare sa ascoltare, o viceversa: l’uomo che sa ascoltare sa meditare, perché è la stessa cosa.
Ecco perché quando mi ascolti, mi ami, hai fiducia in me, sei così ansioso di bere ogni parola, sei così intensamente pronto ad assorbire che il tuo processo di pensiero si arresta. Percepisci un silenzio, senti un nuovo spazio… Quando te ne vai, ricomincia il vecchio gioco. Devi comprendere la strategia.

Metodo:
Primo stadio: Siediti accanto a un albero, o sul tuo letto, ovunque. Prova ad ascoltare il rumore del traffico, ma in­tensamente e totalmente, senza alcun giu­dizio sul fatto che sia bello o brutto.
Secondo stadio: I tuoi pensieri smetteranno e insieme a loro scompariranno i respingenti.  Improvvisamente si apri­rà un varco che ti porterà nel silenzio e nella pace.
Per secoli questo è stato l’unico mo­do, per chiunque, di avvicinarsi alla realtà del proprio essere e al mistero dell’esistenza. E quando ti ci avvicini, inizi a sentirti più fresco, inizi a sentirti più felice, inizi a sentirti appagato, soddisfatto. E arriva il momento in cui sei così pieno di beatitudine che puoi condividerla con tutto il mondo. E tuttavia la tua beatitudine rimarrà la stessa. È quello che dice una delle Upanishad: puoi togliere il tutto dal tutto, eppure il tutto rimane intero. Non è qualcosa di filosofico, di teorico, è qualcosa di esistenziale, di esperienziale. Puoi dare tutta la tua beatitudine, eppure rimane intatta: puoi continuare a dare, ma non c’è modo di esaurirla.
Puoi imparare il metodo e poi usarlo ogni volta che puoi, dove puoi. 
E c’è sempre tempo… in autobus, in treno, sdraiato sul letto…


Il trucco

Ascoltare non è un’azione, non è ne­cessario nulla da parte tua. Per ascoltare, devi solo esserci, senza fare nulla, senza alcuno sforzo da parte tua.
Siediti in silenzio e ascoltami. E mentre ascolti, vuoto e senza fare nulla, la meditazione prende il sopravvento. E se la tua mente si dissolve completamente in ciò che dico, se dimentichi persino il fatto stesso di essere qui e semplicemente ti dissolvi, sicuramente scoprirai di essere entrato in un altro mondo. 
Puoi entrare in questo mondo in qualsiasi momento, anche senza di me: si tratta solo di afferrare il trucco.
Il trucco è che quando non fai nulla, cioè quando entri nell’altro mondo, si apre una nuova dimensione che fino a quel momento non ti era familiare, in cui l’ignoto si avvicina e il noto scompare. 
Se quando mi ascolti senti di essere trasportato in qualche altro mondo, non attribuire questo fatto a me, altrimenti sorgerà una dipendenza. Diventerai mio schiavo e questo è il più grande ostacolo nel campo spirituale. Sentirai che il tuo ingresso nell’altro mondo ac­cade a causa mia e questo è sbagliato. Sono solo uno strumento. Sei tu che ci vai, sei tu che ci cadi dentro, ma dal mo­mento che i tuoi occhi sono concentrati su di me, l’illusione è possibile.
Quindi fai questo esperimento anche a casa, quando sei da solo. Puoi farlo con gli uccelli, con le cascate, con il suono del vento che scuote le foglie di un albero. Entra nel silenzio proprio come fai quando sei vicino a me.

Metodo:
Seduto vicino a un fiume, entra in quel silenzio. Il fiume non è il tuo padrone, non sa nemmeno che sei seduto sulla sua riva. Il vento non si preoccupa di te, il fruscio delle foglie non accade per te. Sei seduto vicino a un albero e semplicemente ascolti i suoni… e in un attimo sarai trasportato nell’altro mondo.
Mahavira ha detto che alcune persone raggiungono l’altra sponda praticando una grande austerità e alcune la raggiungono solo ascoltando. Sadhu e sadhvis lavorano duramente per arrivare a scorgere un bagliore dell’altra sponda, ma shravaka e shravika entrano nell’altro mondo semplicemente ascoltando.
Krishnamurti enfatizza costantemente “il giusto ascolto”, ma anche il giusto ascolto può diventare un pericolo. Ha la sua funzione, ti dà i primi bagliori, ma non fare di quei bagliori il fondamento della tua vita, piuttosto cerca di ottenere quei bagliori in situazioni diverse, in modo da poter essere libero da qualsiasi “padrone”. Quindi a volte vai vicino a un albero, a volte vicino a un fiume, a volte nel bel mezzo del mercato. Ascolta i suoni in silenzio: anche così lo stesso mondo si aprirà per te...



Continua su Osho Times n. 256