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Cos'è la Vipassana?

GOPAL: la Vipassana è una tradizionale e antichissima meditazione buddista. è una meditazione davvero interessante, in cui non c'è molto da fare... se non osservare il respiro. è molto potente, uno dei primi corsi di meditazione che Osho ha creato qui, dicendo che è l'essenza stessa della meditazione. Quindi, sin dall'inizio, abbiamo sempre fatto in modo che nel resort ci fossero ritiri di Vipassana.

Osho dice molte cose stupende in proposito: "Si sono illuminate più persone con la Vipassana che con qualsiasi altro metodo", ad esempio. Ci incoraggia sempre a trovare il tempo per sederci in meditazione e stare in silenzio!
Vipassana è una meditazione molto silenziosa. Durante il corso, le persone siedono in silenzio per un periodo di quaranta minuti ogni volta e poi camminano, lentamente e sempre in silenzio, in modo meditativo. Le attività della vita quotidiana, come mangiare, vengono svolte lentamente. è una situazione che permette davvero alle persone di rallentare e avere più tempo per osservare ed essere consapevoli di ciò che fanno: visto che normalmente siamo sempre occupati a fare un mucchio di cose, questo si rivela, per la maggior parte delle persone, davvero un cambiamento.

Che vantaggi traggono i partecipanti da questo processo?

GOPAL: Ogni persona vi scopre qualcosa di diverso. La Vipassana è tradizionalmente definita una meditazione di 'percezione interiore', nel senso che semplicemente rallentando ogni attività e stando seduto in meditazione, inizi a vedere e a comprendere cose di te stesso che altrimenti non capiresti, perché sei troppo affaccendato.
La Vipassana crea uno spazio in cui possono giungerci intuizioni su chi siamo e in cui possiamo arrivare a conoscerci più profondamente, più intimamente. Molte persone iniziano a vedere che deve esserci qualcosa di più nella vita: "Dev'esserci qualcosa di più profondo da comprendere..." e questo è il metodo di autoindagine.
Di conseguenza possono succedere molte cose positive, come la sensazione di un maggiore rilassamento, di un più grande silenzio interiore. Allo stesso tempo c'è una pulizia profonda di molte vecchie ferite: anche queste hanno bisogno di venire alla luce, di essere viste. Questi sono solo esempi di ciò che può accadere alle persone: c'è il vantaggio, in generale, di una più profonda comprensione di se stessi, che porta con sé una maggiore pace interiore.

SHUNYO: Basta guardare chi arriva per il ritiro di meditazione... alla fine hanno più fiducia in se stessi, è evidente: hanno scoperto di poter veramente meditare, se ne vanno con una tecnica che oramai è parte di loro - non hanno bisogno di niente che venga dal di fuori per meditare: scoprono che esiste qualcosa che possono fare per andare veramente dentro di sé.
Ho visto arrivare tanta gente: quasi tutti all'inizio hanno paura di fare Vipassana e alla fine sono così rilassati, così dolci, così contenti di se stessi. Hanno scoperto che possono semplicemente sedersi e meditare: "Posso sedermi senza far nulla!". È molto bello da vedere. E una volta che ne hanno fatto esperienza, diventa parte integrante di loro e possono davvero continuare a casa.
GOPAL: Dopo il corso, le persone sentono di poter sempre tornare in questo spazio dentro se stesse. Possono sentirsi più rilassate e in pace ovunque siano, anche nell'affanno del 'mercato'. Questa è un'altra dimensione della Vipassana.

Cosa c'è di unico nei ritiri di Vipassana offerti qui, nel Resort?

GOPAL: La mia prima sensazione è che hanno più sostanza, sono più 'succosi'. Osho ha visto che la Vipassana offerta altrove, in tanti casi, diventa molto seria, del tutto arida. Qui la Vipassana ha un senso di celebrazione e di giocosità, anche se le persone nel gruppo talvolta sembrano serie. Camminano lentamente, con gli occhi rivolti verso il basso, senza guardare nessuno... sembra serio. Ma tutta l'atmosfera qui intorno fa da sostegno: è piena d'amore e di celebrazione.
Ascoltiamo i discorsi di Osho, nell'incontro serale della White Robe, e quasi tutti ormai hanno scoperto come Osho renda leggere anche le cose serie, raccontandoci sopra un mucchio di barzellette. Fare Vipassana in quest'atmosfera è un grande regalo.

SHUNYO: E non c'è neppure dolore, perché qui non insistiamo sul fatto che le persone stiano assolutamente immobili, semplicemente 'osservando' il dolore fisico: è permesso muoversi per stare più comodi, e lo stesso movimento è fatto in modo che diventi una parte della meditazione. Molte persone sono sollevate quando ne vengono a conoscenza, perché in molti ritiri di Vipassana che avvengono altrove, bisogna rimanere immobili anche se qualche parte del corpo ti fa male. Questo è sicuramente un miglioramento. Certo, d'altra parte, ricevono ogni tanto un colpetto sulla testa con l'apposito bastone... ma questa è una cosa diversa.

A cosa serve questo bastone?

GOPAL: Quando abbiamo incominciato i corsi di Vipassana, Osho ci ha suggerito di preparare un sottile bastone piatto da usare per dare un colpetto in cima alla testa delle persone: per dare loro energia in più - un incoraggiamento insomma - da usare per osservare, essere consapevoli, essere testimoni.
Noi chiariamo ai partecipanti che questo colpetto sulla testa non è una punizione, e neppure un giudizio: non significa che tu stia facendo qualcosa di sbagliato. Stai andando benissimo: tutti ricevono questo colpetto sulla testa!
Questo non fa parte della Vipassana tradizionale, è una particolarità dei ritiri che facciamo qui.

SHUNYO: è qualcosa di speciale! Alla gente piace. Sei lì seduto, non stai facendo niente, sei in silenzio e immobile da un bel po' di tempo... improvvisamente questo colpetto concentra tutta la tua energia alla sommità della testa. Questo improvviso flusso di energia alla sommità della testa può essere molto piacevole.

GOPAL: E di sicuro certe persone, mentre sono lì sedute... specialmente dopo pranzo... in questo modo diventano più attente. Può essere una situazione un po' sonnolenta.

Il corso si tiene nella Osho Walkway. Che cos'è?

SHUNYO: La Walkway, dove camminiamo e stiamo seduti in silenzio, ha una bellissima atmosfera: limpida, pulita. In origine fu costruita perché Osho - quando per lui era diventato difficile camminare - potesse fare un po' di moto, una passeggiata: attraversa tutto il suo giardino, che in realtà è una giungla. Lui c'è stato un paio di volte, ma poi ha detto di usarla per la meditazione.
Fare meditazione nella natura è molto rilassante. Circondato dal verde, dagli alberi, è un posto molto silenzioso per fare meditazione. E non ci sono zanzare che ci pungono!

Per chi è indicato questo corso?

GOPAL: è aperto a chiunque si senta attratto da questo genere di meditazione. Quando parlo con le persone, alcuni si preoccupano: "Cosa mi succederà a stare senza parlare, seduto, in silenzio?"... specialmente persone che sentono di avere un mucchio di energia, persone ad alta energia. Forse la meditazione per loro è qualcosa di più vivace, in cui ci sia più spazio per esprimersi, come la danza; ma, parlando, si scopre che anche loro si sentono attratti dal fatto di rallentare e andare dentro. Ho scoperto che perfino chi ritiene che la Vipassana 'non è fatta per me!', scopre 'che gli può davvero piacere, quando prova. Tutta quell'energia è assorbita all'interno e usata per essere più attenti. E, come ha detto Shunyo, si diventa più rilassati e sicuri di sé. Ci si sente bene scoprendo che si può semplicemente 'essere soli con se stessi', senza difficoltà.
Perciò la mia sensazione è che questo corso sia aperto a tutti quelli che si sentono in qualche modo attratti da questa meditazione. è bene aver fatto prima alcuni corsi che favoriscono l'espressione , ma per molte persone una certa maturità o esperienza di vita è del tutto sufficiente.
Non ci sono dei prerequisiti fissi. Certe persone che non hanno mai fatto prima altri corsi, possono fare subito Vipassana. In alcuni casi potremmo suggerire di fare prima altri tipi di corsi, per arrivare poi a cose più 'in silenzio'. Ma è davvero aperta a tutti i tipi di persone.

SHUNYO: Della Vipassana mi ha colpito che è sorprendentemente scientifica, del tutto scientifica. Ed è anche assolutamente 'magica', le due cose convivono.

GOPAL: Sì, sono d'accordo. C'è qualcosa di misterioso in tutto questo: all'inizio del corso, noi incontriamo le persone e parliamo con loro... poi le vediamo dopo il corso, dieci giorni dopo o anche meno, e scopriamo così tante cose cambiate in loro, nelle loro facce. Ci si meraviglia che possa succedere così tanto... facendo così poco. è qualcosa di misterioso, e bellissimo. In fondo si tratta solo di prendersi un po' di tempo, e di spazio, per osservare se stessi.


Rilassati, respira... in silenzio e accettazione

Siedi in silenzio; ascolta tutto ciò che accade intorno a te, e rilassati; accetta, rilassati... e, all'improvviso, sentirai sorgere in te un'energia immensa.
Quell'energia, come prima cosa, verrà percepita come un approfondirsi del respiro. Di solito, respiri molto superficialmente e, a volte, quando tenti di fare respiri profondi, se inizi a fare del pranayama, inizi a forzare qualcosa, fai uno sforzo: quello sforzo non è necessario. Accetta semplicemente la vita, rilassati, e all'improvviso, vedrai che il tuo respiro scende più in profondità di quanto non sia mai accaduto.
Il respiro è il ponte tra te e il Tutto. Limitati a osservare, non fare nulla. E quando dico 'osserva', non tentare di osservare, altrimenti tornerai a essere in tensione, e inizierai a concentrarti sul respiro. Rilassati semplicemente, resta rilassato, sciolto, e guarda... cos'altro puoi fare? Sei lì, senza nulla da fare, ogni cosa viene accettata, nulla viene negato, rifiutato, non esiste lotta, tensione, conflitto, e il respiro scende in profondità... cosa puoi fare?
Puoi semplicemente osservare. Ricorda: osserva semplicemente. Non sforzarti di osservare.

Questo è ciò che il Buddha ha chiamato Vipassana - l'osservazione del respiro, la consapevolezza del respiro... l'essere attenti all'energia vitale che scorre nel respiro. Non tentare di fare respiri profondi, non sforzarti di inspirare o espirare, non fare nulla. Rilassati semplicemente, e lascia che il respiro sia naturale - che espiri spontaneamente, e che inspiri di per sé - e molte cose si dischiuderanno davanti a te.
Innanzitutto, vedrai che si può respirare in due modi, perché il respiro è un ponte. Una parte è legata a te, l'altra è unita all'esistenza. Può essere quindi visto in due modi. Lo puoi assumere come un atto volontario: se vuoi inalare profondamente, puoi farlo; se vuoi esalare profondamente, puoi farlo. D'altro canto, anche se tu non facessi nulla, il respiro continuerebbe. Senza che tu debba necessariamente fare qualcosa, esso persiste. è anche un'azione involontaria. Questa è la parte connessa all'esistenza in quanto tale.

Quindi: puoi pensare al respiro come a qualcosa che tu fai: sei tu che respiri; oppure, puoi pensare nel modo esattamente opposto: che 'esso ti respira'. Questo secondo modo, va compreso, perché ti porterà a un profondo rilassamento. Non sei tu a respirare, è l'esistenza che ti respira: è un mutamento di gestalt, e accade da solo. Se continui a rilassarti, se accetti ogni cosa, se ti rilassi in te stesso, pian piano... all'improvviso, diventi consapevole che non sei tu a fare questi respiri, essi vengono e vanno da soli. E in modo assolutamente colmo di grazia, con un'intima dignità, con un ritmo squisito, la cui armonia è infinita... chi è ad agire? L'esistenza ti respira: essa entra in te, ed esce da te. Ad ogni istante ti rinnova, ad ogni istante torna a renderti vivo, torna a te, continuamente.

...ed è così che la meditazione dovrebbe crescere. è una cosa che puoi fare ovunque, anche nel mondo degli affari... se ascolti in silenzio, perfino sulla piazza del mercato percepirai in quel frastuono una particolare armonia: non sarà più una distrazione. Se sei in silenzio, potrai vedere molte cose, percepirai incredibili onde di energia, che si muovono tutt'intorno a te. Quando accetti, ovunque vai... percepirai il divino.

Tratto da: Osho, L'antico canto dei pini, Psiche Ed.

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