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Più gioia e consapevolezza
nella vita quotidiana


Liberi di Essere, a Milano, un grande evento di meditazione che questanno è il 25 e 26 ottobre, sempre con Anando e Siddho.
Ecco un interessantissimo estratto da alcuni momenti di domande e risposte con loro dalle edizioni precedenti

Articolo apparso su Osho Times n. 211
 


Domanda: Quando, tempo fa, ho fatto la Dinamica per la prima volta, mi avevano spiegato che, nella terza fase, ripetendo il mantra HU si va a colpire il centro dell’energia sessuale, smuovendola. Ma qual è il significato reale di questo muovere l’energia sessuale?

Siddho: L’energia sessuale è l’energia... c’è solo energia sessuale nel corpo e quindi nella dinamica quando ripetiamo questo HU profondo fino al centro sessuale e intanto, saltando, i piedi battono sul terreno...  l’energia si muove dal bacino.
L’energia sessuale è l’energia che scorre nel corpo. Si può chiamare sessuale, ma quando l’energia sale dal sesso diventa creatività. Noi nel corpo ab­biamo una sola energia che scorre. Per fare un esempio se è rabbia possiamo esprimerla, buttarla fuori, ma possiamo usare la stessa energia trasformandola... e finisce che mentre siamo arrabbiati puliamo benissimo tutta la casa: diventa un’energia creativa! Questa idea dell’energia sessuale può essere limitante perché l’energia è energia ed è tutta energia sessuale, o meglio vitale... che può diventare creativa o distruttiva. Il mantra HU serve a risvegliarla e fra l’altro quando salti e ripeti HU e sei in contatto con l’energia vitale, non hai spazio per pensare, perché sei totalmente presente in quello che stai facendo. Dove c’è vita, dove c’è connessione al corpo, in quel momento non c’è pensiero e quindi è un risveglio, appunto il risveglio dell’energia.

Anando: Forse la persona che ti ha spiegato la Dinamica era un po’ troppo focalizzata sul sesso. Osho non ne parla proprio in questi termini... certo parla di “martellare” il centro dell’energia, che è il centro sessuale, ma non c’entra con il sesso in sé, si tratta semplicemente di martellare la propria energia! Ecco perché è bello che ci siano questi eventi dove facciamo le cose in maniera semplice, seguendo le istruzioni di Osho, perché a volte le persone aggiungono delle cose, danno le proprie interpretazioni delle cose... la Meditazione Dinamica non ha niente a che fare col sesso.

Domanda: Siamo molto condizionati dalla religione. Da piccoli ce l’hanno talmente inculcata che non è facile togliersela di dosso... come si può fare?

Anando: Fai la Dinamica! (risate) Quella di Osho non è assolutamente una religione e lui ha fatto tutto il possibile affinché non fosse creata una religione in suo nome. Osho fondamentalmente ci aiuta a diventare più consapevoli dei nostri condizionamenti. Io stessa pensavo di non avere condizionamenti religiosi. Pur avendo frequentato una scuola gestita da religiosi ho sempre pensato che fossero tutte stupidaggini e quindi credevo di non essere condizionata, ma quando andai a Pune per la prima volta e sentii Osho durante un discorso raccontare una barzelletta** su Gesù rimasi shoccata, e mi resi conto di avere questo condizionamento in profondità, molto in profondità. Più diventiamo consapevoli del nostro inconscio più ci rendiamo conto di tutte le cose che contiene. Quello che per me è stato utile comprendere da Osho è che non possiamo lottare contro il nostro condizionamento, non possiamo dire: “Adesso me ne voglio liberare”, questo è un modo di dargli ancora più energia, di rafforzarlo. Si tratta solo di diventare consapevoli e accorgersi: “Ah, ecco qui, un po’ di condizionamento... nel mio inconscio considero ancora Gesù qualcosa di sacro, ecco perché son rimasta shoccata dalla barzelletta di Osho”. Si tratta di accorgersene e questo già ti aiuta a prendere un po’ di distanza: ti puoi chiedere se hai davvero bisogno di considerare Gesù qualcosa di sacro, se è utile per la tua vita o no... tutto qui. Ed è un viaggio così bello cominciare a esplorare l’inconscio! All’inizio può essere un po’ deprimente... magari scoprire quanto si è simili ai propri  genitori. Ma è l’inizio del liberarsi da questi condizionamenti; perché quando iniziamo a notarlo: “Ah, sto vedendo le cose attraverso gli occhi di mia madre”, in quel momento possiamo scegliere, possiamo dire a noi stessi: “Ma io non sono mia madre, io sono io... e com’è che io vedo le cose?”. In quel momento possiamo scegliere di andar oltre questo confine, oltre la linea del condizionamento. Quindi questo viaggio di esplorazione del nostro inconscio, è meraviglioso, anche se all’inizio può essere un po’ pesantuccio, ma si diventa sempre più liberi. Osho usa l’immagine degli strati della cipolla che a poco a poco vengono via... la mamma, il papà, la chiesa... e poi ancora qualcosa della mamma! Ma diventa sempre più facile e più leggero, perché tu diventi leggero. E scopri quante possibilità di scelta hai in realtà... è qui la libertà, perché fintanto che siamo nell’incoscio e pieni di condizionamenti non abbiamo alcuna scelta, continuiamo a girare in tondo sempre sulle stesse cose.

Domanda: Da quando ho iniziato con le meditazioni, ho conosciuto Osho e ho cominciato a cambiare, a essere più sincera, ad ascoltarmi dentro, mi è capitato che ho diminuito il numero degli amici che avevo, alcuni mi hanno rifiutata. Come mai invece non attiro le persone?

Anando: Inizia a divertirti, a go­derti la vita. Non prenderti così sul serio e non preoccuparti degli altri, quella è come un’ombra di sottofondo, la cosa più importante sei tu, inizia a godere di te stessa, inizia a goderti la vita... e automaticamente diventerai attraente. Quando cominciamo a osservare i condizionamenti, a vedere la nostra inconsapevolezza, è vero cominciamo a cambiare e diventiamo anche un po’ insicuri riguardo a noi stessi perché perdiamo la vecchia maschera sociale che indossavamo, quella con cui ci relazionavamo con gli altri, accade un periodo di transizione, di insicurezza, ma abbi fiducia e goditi quello che stai scoprendo. Andiamo giù, nella nostra interiorità, ci liberiamo della maschera e poi risaliamo con qualcosa di più reale, di più autentico... e questo è molto affascinante per le altre persone!

Domanda: Come è stato per te, Anando, essere vicina a Osho?

Anando: Molte persone arrivate quando Osho era nel corpo, me inclusa, in un certo senso proiettavano un’immagine su di lui, la sensazione che lui avrebbe “lavorato” al nostro posto: stando ac­­canto a un illuminato, avevamo questa idea di non dover fare nulla di particolare, bastava stare là: ero fortunata, mi sentivo fortunata a essere là, potevo semplicemente “cazzeggiare”. Poi improvvisamente lui lascia il corpo e... oooops! Mi sono detta:
“È meglio che adesso cominci davvero a meditare!”.
Tante persone sono venute da Osho per motivi molto diversi e lui ha detto che le persone che sarebbero arrivate dopo che lui aveva lasciato il corpo, avrebbero potuto sentirlo con maggiore facilità e in maniera più forte. Senza di lui nel corpo sarebbe stato ... pura energia, una presenza energetica, che ti tocca ogni volta che guardi una sua foto o leggi un suo libro. È una presenza energetica e non è più confusa con le proiezioni e con l’idea che lui avrebbe lavorato al nostro posto e vedo che aveva ragione: come sempre del resto!
Riguardo alle persone che stanno arrivando adesso – questa comunque è una generalizzazione – vedo in loro tanta sincerità, perché non arrivano per trovare una figura paterna o qualcuno che li possa aiutare, arrivano per imparare da soli ed è una sensazione bellissima!

 


** (Naturalmente uno dei partecipanti chiede ad Anando di raccontare la barzelletta in questione, eccola...)

Pietro, nascosto tra la folla, alza lo sguardo verso Gesù, sulla croce, e vede che gli fa cenno di avvicinarsi.
“Psst, ehi Pietro, vieni qui”, dice.
Mentre Pietro si fa avanti, due guardie romane lo bloccano e lo picchiano di brutto, finché non cade a terra svenuto.
Dopo un po’ Pietro, ammaccato e sanguinante, alza gli occhi e vede che Gesù gli dice di nuovo di avvicinarsi: 
“Psst, ehi Pietro, vieni qui!”.
Guardandosi intorno titubante, Pietro nota che la folla se n’è andata, come pure i soldati romani. Si avvicina a Gesù: “Sì, maestro, cosa c’è? Cos’è che vuoi?”.
“Indovina un po’” dice Gesù, “ma lo sai che da quassù si vede casa tua?”.




Anando e Siddho le troveremo di nuovo insieme tra poco a Milano
a Liberi di Essere, guarda il programma


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