Non aspettare
di essere vecchio...
Non è mai troppo... presto, per la meditazione,
ma ognuno ha i suoi tempi!
Partecipante: Cos’è il sannyas?
Shunyo: Il sannyas non è una religione, non è un club… è uno stile di vita. Il sannyas è tradizione in India, da migliaia di anni. Arrivava nel momento in cui una persona sentiva che la sua vita da quel momento in avanti sarebbe stata dedicata alla meditazione. Ma questo di solito non accadeva prima di aver raggiunto una certa età, una volta cioè che in famiglia tutti erano sistemati e non si aveva più un’occupazione. Era tradizione rinunciare alla vita “normale” e andare nel mondo quasi come mendicanti, proprio come vuole la tradizione.
Osho ha dato nuova vita al sannyas: va bene se sei già vecchio, ma non aspettare di diventarlo. E non c’è alcun bisogno di rinunciare a tutto ciò che possiedi al mondo né sei costretto ad abbandonare la famiglia. Osho ci incoraggia a imparare una via meditativa e a portarla nel mondo, perché è lì che si trovano le sfide reali e che siamo messi alla prova. Perciò quando parliamo di sannyas non significa che dovete diventare dei santi, anzi, diventate più reali includendo una maggiore consapevolezza nella vostra vita.
La vita per certi versi diventa più rischiosa perché le proprie credenze e convinzioni cominciano a sgretolarsi, ma diventa anche più interessante e ricca. Ed è per questo che se una persona decide di prendersi l’impegno con se stesso di crescere in meditazione, va celebrato. Per questo facciamo una festa, la sannyas celebration!
E non esistono segni esteriori che siamo dei sannyasin, è qualcosa di interiore, quindi non si tratta di vestire di un certo colore o di fare qualcosa in particolare. Osho ci ha chiesto solo una cosa in quanto sannyasin, ed è meditare; non c’è nient’altro che definisce un sannyasin. Se una persona vuole guardarsi dentro e vedere se il sannyas ha veramente un significato per lei... si possono aspettare molti anni, come fanno alcune persone... a volte ho incontrato persone che ci hanno pensato per vent’anni – e non c’è niente di male, perché ognuno ha i propri tempi – e dopo vent’anni hanno detto all’improvviso: “Ah! Ho fatto un sogno la notte scorsa! C’era Osho che...” o magari ascoltano un discorso di Osho e sentono che stia parlando direttamente a loro. Ognuno ha la sua tempistica ed è una cosa di cui possiamo fidarci. La decisione arriva dal cuore: un bel giorno all’improvviso la senti, quindi non c’è da pensarci su. Ma se qualcuno decide di unirsi alla celebrazione di domani e prendere il sannyas fatemelo sapere… è possibile cambiare nome, se volete: a volte questo aiuta le persone a dare un taglio con il passato, anche se non tutti hanno bisogno di cambiare nome per questo…