Ho un anziano vicino di casa ossessionato dagli alberi del mio giardino... e la cosa va avanti ormai da anni. Siamo in buoni rapporti in fondo... credo che sia lui che la moglie mi considerino un po’ come un figlio avendomi visto crescere da bambino a oggi. Tuttavia c’è un pino in particolare, nel mio giardino, che li fa soffrire e vorrebbero che... lo tagliassi!!!
È un enorme pino marittimo che quando tira il vento si pulisce lasciando in giro dappertutto mucchietti di aghi secchi. E se cadono sul loro vialetto (dipende naturalmente dalla direzione in cui soffia il vento) il giorno dopo raccolgono il tutto diligentemente e mi mettono il mucchietto di aghi raccolto dal loro vialetto, lì davanti al mio cancello come protesta per questo insulto al loro senso di ordine e pulizia.
Un po’ mi fanno ridere naturalmente... E un po’ ne vedo la mente ristretta: ma come, non vedi che bellezza questo verde incredibile delle chiome luccicanti al sole? E non pensi a quanto ossigeno rilasciano anche per te? E non senti tutti gli uccellini che al mattino cantano l’alba?
D’altro lato la loro mente ormai è fissata e non sanno distogliere l’attenzione dal “problema”.
Tanto che hanno anche provato a coinvolgere le autorità.
È venuto a suonarmi il campanello l’assessore all’ambiente (loro parente stretto)...
Un raro brano di Osho
dalla rivista Osho Times
Se fai una certa cosa e qualcosa succede alla tua coscienza, poi non puoi più continuare a farla alla vecchia maniera. Sei cambiato, quindi devi riadattare tutto. Ecco perché molte persone hanno scelto di non crescere: crescere porta problemi. Se cresci, ogni volta devi cambiare molte cose. Una cosa ti appare molto preziosa in un dato momento, ma poi vai un po’ più in profondità nella meditazione e non ti sembra più così preziosa, quindi la cambi. Questo può essere un po’ scomodo per molte persone e la scomodità si estende a molte dimensioni.
Ad esempio, ami una donna e la tua coscienza cambia. All’improvviso ti accorgi che quella donna c’è ancora, ti piace, provi dei sentimenti per lei, ma il romanticismo è scomparso. Oppure, sei innamorato di un certo tipo di lavoro, ma poi cambi e quel lavoro diventa semplicemente non più rilevante, non più valido per te...
Un articolo apparso su Osho Times
Una rara occasione per conoscere meglio una persona molto famosa, ma di cui si sa pochissimo: Vivek/Nirvano, la donna che si prese cura di Osho dai primi anni ‘70 fino alla sua morte, nel dicembre 1989, una morte che Osho definì “prematura”
«Nirvano si prendeva cura di Osho ormai da anni. Il suo rapporto con lui è antico, risale a vite precedenti, secondo quanto Osho ha raccontato nei suoi discorsi, e lei se lo ricorda. Era una donna-bambina misteriosa dai grandi occhi blu, del segno dei Pesci, con tutte le qualità di coloro che appartengono a questo segno dominato da Nettuno...» Shunyo
Swaram: Veena, benvenuta al podcast di oggi. Per iniziare, raccontaci come hai conosciuto Vivek, poi diventata Nirvano.
Veena: Era l’inizio del 1972, quando Osho viveva in un appartamento a Woodlands, Bombay, e stava tenendo una serie di discorsi in un luogo chiamato Cross Maidan. Io andai ad ascoltarlo e c’erano circa 300-400 indiani che danzavano il kirtan, piuttosto esaltati, quindi mi avvicinai a una delle poche occidentali, una giovane donna: “Ti dispiace se mi siedo con te? mi sento un po’ sola”.
Lei disse: “Sì, anch’io! Per favore, siediti”. E così feci. Era Nirvano e quello fu il nostro primo incontro...